mercoledì 31 luglio 2013

Mr. John

Sono qui a guardare la TV e fan vedere un giovanissimo Bon Jovi.
E mi ritorna in mente lui... Mr. John.
No... non perchè sia il sosia di Bon Jovi... però fisionomicamente me lo ha ricordato molto.

Mi arriva un sms, in inglese praticamente scolastico.
Già tempo fa mi scriveva un tizio che in realtà poi non giunse a nessuna conclusione e da allora, diffido un poco.
Anche perchè voglio dire, io non arrivo certo da una agenzia di accompagnatrici, nè sono una top class...
Son quelle cose che, insomma, non te le aspetti proprio.

Lui parla solo inglese, facile da capire, ma non troppo dato che parla abbastanza veloce.
Io lo leggo bene, lo scrivo decentemente, lo parlo da disastro... quando manca la pratica, tant'è...

Mi scrive

"Hello, you look wonderful. And I would like to meet you. But how to make it? I only speak english. Can we meet? John."

E come no...
Gli rispondo (ovvio, in inglese... ma d'ora in poi i dialoghi saranno volutamente in italiano) che può chiamarmi dalle - alle, gli descrivo ciò che offro in toto... ed attendo.
Lui chiama, io sono imbarazzatissima, non riesco a spiccicare una parola.
Tra l'altro c'è con me anche la mia amica Morena, siamo a casa da me, a bere un caffè ed a fare le prove trucco per il suo "finto matrimonio" ormai quasi imminente, mancano 15gg...

Mi dice dove si trova, lo devo raggiungere in hotel in un paese carnico.
Ci accordiamo per il mercoledì, il giorno dopo.
Io già me la sto facendo sotto.

Voglio dire, fintanto che gioco in casa sono discretamente brava ad approcciarmi, ad intrattenere... ma con un "english man"... aiuto...
Una voce profonda, devo dire che mi ha incuriosita fin da subito e quindi mi sono lanciata in questa esperienza che chissà quando mi ricapita.

Arriva la sera fatidica, mi metto in auto, imposto il mio fedele Tom Tom, 50 minuti a destinazione.
Abbiamo appuntamento alle 20, ora sono le 18.50, sono in orario perfetto, arriverò anche con qualche minuto di anticipo che non fa mai male.

Provo a chiamarlo, per dirgli che sono in viaggio, per dargli conferma dell'orario concordato.
Non risponde, sarà a cena.
Mi richiama poco dopo ed è tutto ok.
Fumo, mangio mentine, fumo e mangio ancora mentine... che se non fuma è un casino, ora che arrivo la' puzzo di posacenere... cazzolata.

Ma un'ora di strada è troppa, tanta, non mi passa più, poi mi chiedo cosa cavolo mi inventerò di dirgli, se riuscirò a spiccicare mezza parola per dar sfoggio del mio inglese scolastico che poco ho praticato verbalmente.
Ma tanto poi chissà quanto si parlerà...

Arrivo a destinazione, Hotel Roma.
Parcheggio in piazza.
Il tempo è uggioso, fresco, ho dimenticato il mio coprispalle a casa... pazienza.
Indosso un abitino intero nero con le spalle scoperte, sotto un intimo H&M carinissimo rosa con pois grandi neri e merletto nero.... e le mie ormai quasi dimenticate decoltée in vernice color cherry con stiletto 11, cavigliera inclusa.

Entro nella Hall.
Dico alla receptionist che sto aspettando una persona, l'ho appena chiamato dicendogli che sono giù, che l'aspetto.
Lo vedo spuntare da un angolo vicino all'ingresso.
Mi sorride, è sulla cinquantina abbondante di sicuro (non gli ho chiesto l'età) ma in forma, indossa un jeans ed una maglietta manica lunga semi-sportiva che nonostante la frescura mi mette caldo solo a guardarlo.
Capelli spettinati sale e pepe, occhiali, sembra un bel tipo...
Lo faccio attendere un attimo, lascio il documento in reception per evitare rotture.

Mi lascia passare da galantuomo per entrare in ascensore.
Sono tesissima, mai stata così nervosa e tesa, forse solo al mio primissimo cliente.
Mi guarda serio per un attimo e mi chiede se è tutto ok, io continuo a sorridergli e certo, gli rispondo che va benissimo.
Arriviamo in camera.

Siamo uno di fronte all'altro.
Mi guarda e mi dice, con la sua bella voce

"You're wonderful..."

Sticazzi, come te li fa un inglese i complimenti... nessuno mai eh....
Mi paga subito, poi cerchiamo di socializzare almeno un minimo, lui è un gentleman, non mi salta addosso, sa aspettare giusto il tempo di scambiare quattro chiacchere, annusarsi...
Poi ci baciamo, ed iniziano i giochi.

E' molto passionale, inizio ad avere davvero caldo, non c'è nemmeno l'aria condizionata in quella maledetta stanza...
Comincio a spogliarmi, rimango in intimo.
Lui accenna un sorriso d'approvazione... e di nuovo...

"You're wonderful..."

Eh ma Mr. John... così mi sciolgo...
Si spoglia anche lui, rimane in slip.
Ci trasciniamo sul letto, lui si siede, io gli vado carponi sopra, lo faccio sdraiare...
Ci si bacia di nuovo, allungo le mani dietro per slacciare il reggiseno.....
Libero la mia 6a dal balconcino e non scorderò mai la sua espressione....
Uno sguardo con un sorriso appena accenato, quasi di consolazione, un sospiro lunghissimo e col viso ci si tuffa in mezzo.

Mi faccio coccolare dalla sua passione e poi capisco chiaramente che la faccia la vuole infilare più giù...

A memoria, se proprio mi metto a pensarci, non mi sovviene di nessun uomo che mi abbia mai leccata "così".
Inizialmente la sensazione era quasi di fastidio, dolorosa anche, se vogliamo, con la sua barbetta che sfregava insistentemente... "Non così forte..." gli sussurro... ma lui nulla, continua, ingordo, come se volesse farlo da sempre, come se non avesse aspettato altro.
Poi è arrivato inaspettato il piacere, ha iniziato a piacermi davvero... e Dio solo sa quanto ho sudato...
Grondavo sudore, pareva d'essere in una sauna, in un bagno turco, non si capiva dove ci si trovava...

E non arrivavo, non ancora, ero sempre sull'orlo dell'orgasmo, è stata una cosa fenomenale.
Penso che la sua faccia sia rimasta lì con me che mi contorcevo per almeno una buona mezz'ora abbondante...
Alla fine scoppio, per la mia e la sua soddisfazione.
Ci facciamo una doccia veloce per lavarci via il sudore.
Ora tocca a me.

Solitamente se un uomo è particolarmente attento nei miei confronti, so essere altrettanto generosa e ben disposta nei suoi, in modo diverso che con altri.
Credo sia ovvia, la cosa.

"Vuoi farmi venire subito...?"

Era al limite anche lui, aveva molta voglia ed era evidente che apprezzasse quel che gli facevo...

"Tanto lo possiamo rifare, abbiamo tempo"

Mi sorride e si abbandona alle mie attenzioni.
Viene una volta... ed ha un tempo refrattario di un ragazzino di vent'anni... altro giro, altra corsa...
Stavolta mi dice...

"I want you...."

Perfino il sesso è stato bello, coinvolgente... peccato non sia durato molto...

Mi dice che stanotte dormirà come un bambino, che ora è stanco.
Mi congeda.

Mi accompagna giù all'uscita, ci fumiamo una sigaretta insieme.
Mi dice di essere prudente in auto, ci diamo un bacio e mi rimetto in viaggio verso casa.

Mi allontano da Mr. John, anche io voglio andare a casa, letto.... e domani è un altro giorno...

3 commenti:

  1. Un pizzico di sana invidia nei confronti di Mr. John.

    In particolare per i suoi tuffi :-D

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    1. Eh eh eh :D
      Non uso dettagliare così spesso i post sui miei incontri... ma è bello cercare di far immaginare alcune espressioni che poche volte capita di vedere... :)

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    2. Non ho potuto vedermi in viso in determinate circostanze, ma credo comunque di conoscere quell'espressione :D
      La prima volta con una ragazza dalle "taglie forti" è stata per me un'esperienza entusiasmante (tra l'altro vorrei scriverne, se Dio vuole e mi fà trovare un pò di tempo...).
      Di sicuro tra i tipi di donna che più mi danno la carica...

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