giovedì 28 marzo 2013

Prostituzione e tasse 2

Tassazione prostituzione

Torniamo al tema "tasse".
Ora, non è che io da piccola sognassi di fare la prostituta da grande... mi sarebbe piaciuto diventare veterinaria, poi poliziotta, poi mi sarei accontentata di fare la segretaria... e alla fine, gira che ti rigira, mi è toccato decidere se finire sotto un ponte, continuare a farmi mantenere dai miei oppure farmi la mia vita e decidere per me.
Ed ho deciso, fermamente, senza rimpianti, consapevolmente.
Certo, un domani mi piacerebbe fare anche altro, o solo altro, ma chi lo sa, oggi come oggi credo che molti tra tutti vivano semplicemente alla giornata, risulta impossibile fare progetti per il futuro.

Si parla in continuazione di tassare la prostituzione per salvare le casse dello Stato.
Senza una normativa, senza nessuno che venga a spiegare COME si debba/possa fare, senza considerare che, alla fine, non si risolverebbe granchè dato l'alto numero di straniere in Italia che dubito farebbero la fila fuori dalla Camera di Commercio per aprirsi una Partita Iva.
E quindi l'evasione, quella vera, ci sarebbe sempre e comunque.

Non esiste una categoria professionale, si dovrebbe aprire una P.I. per dichiarare "redditi diversi".
E non essendoci una categoria professionale non esistono tutele, linee guida, si verrebbe a creare solo un gran casino.
Ma fa' nulla, intanto facciamo pagare le tasse ANCHE alle puttane, e salveremo il Paese.

Già mi immagino, a fine "servizio", che tiro fuori dalla borsetta incasinatissima il mio blocchetto di ricevute fiscali... m'immagino la faccia del cliente che si è fatto mille seghe mentali già per il solo fatto di aver dovuto lasciare la Carta d'Identità alla reception dell'Hotel:

"Che se poi fanno controlli... si venga mai a scoprire che sono stato a puttane..."

Beh guarda, questo è il mio compenso + IVA, a chi la intesto la fattura?
Oddio no, lo sconto non posso fartelo, mi spiace, sai com'è, la crisi, poi devo pagare le tasse.
Magari te la puoi scaricare la mia prestazione poi...
Che so, tipo uno che fa detrazione con le aspirine, il dentista, il veterinario, il paio d'occhiali da vista...

Beh ma se pago le tasse... ho una partita IVA... insomma, sono in regola...
Magari trovo anche un appartamento in affitto, per lavorarci, mica per viverci, figuriamoci... quello mai.
Eh ma no, non funzionerebbe.
Quel povero cristo che me l'affitta è capace che poi sia anche accusato di favoreggiamento, si sa mai.
Sì, perchè io non è che sia una "professionista" per lo Stato.
Lui fa spallucce, si incassa il dovuto, ma io sono una che pagherebbe le tasse da "redditi diversi".
E si sa che l'Italia è il paese che se una cosa non è scritta a chiare lettere, in una legge, tutto diventa interpretabile liberamente da chi poi le leggi le deve far rispettare.

Giuro, se non fosse che voglio evitare figure di merda e perdite di tempo, me lo farei il viaggetto

 "Alla scoperta di come diventare una puttana che paga le tasse"

Per capire veramente poi a cosa porterebbe tutta questa farsa, perchè di farsa si tratta se non esiste una regolamentazione chiara, precisa, che mi induca certamente a rispettare i miei doveri di cittadino "contribuente da redditi diversi" - non sia mai che si consideri la prostituta una "professionista" - ma anche a considerare quali sarebbero i miei nuovi "diritti".

Alla fine si finirebbe come quei poveri cristi di imprenditori che si sentono dire dall'erario

"Eh no ciccio, te secondo le mie stime è impossibile che hai guadagnato solo 10mila euro quest'anno, ne devi aver guadagnati almeno 20mila!"

E quello che tira fuori tutto e dice che cazzo, come te lo devo spiegare che le tue statistiche non valgono niente, che vieni a guardare tutto, spulciami le fatture, e fatti i conti di quanto ho guadagnato.
Ma no, niente, per lo Stato hai dichiarato troppo poco e quindi comunque per lui te sei un evasore di quell'importo che "secondo lui" avresti dovuto guadagnare e quindi, devi pagare.

Io mi vedo con l'erario che mi dice

"Eh no ciccia, te secondo le mie stime hai dichiarato troppo poco... calcoliamo in media 5 marchette al giorno, per 100 fanno 500, su 7 giorni fanno 4500 che in un mese fanno 18mila euro.
E come mai ne hai dichiarati SOLO 2000 euro al mese?"

Sticazzi, io non passo la mia intera vita a fare marchette solo perchè le casse dell'erario vogliono ingrassarsi per poter mettere in conto ai soldi pubblici la Nutella, il caviale, la Sagra del Muflone a Primavera per nascondere la mazzetta o che cavolo d'altro sia.

"Aspetta, aspetta... bene dai, sono a 2000 euro... devo arrivare a 18mila quindi vediamo... per arrivarci vuol dire che mi conviene di più mettermi a pecorina per strada, col piattino delle offerte."
Ah no, quello è vietato, vero, è oltraggio del pubblico pudore.
E allora non lo so... dimmelo tu che fai tutte quelle statistiche per calcolare quanto io dovrei guadagnare, per avvalorare quell'altra tua statistica, di quanto le puttane "secondo te" evaderebbero le tasse.
Perchè a me pare funzioni più così che in altro modo.

"La tassasione delle prostitute porterebbe allo stato TOT Mld all'anno"

Ma non ci rendiamo conto di quanto RIDICOLA sia questa affermazione?
Ok, volete farci pagare le tasse? Bene, cominciate col fare una LEGGE, con l'inquadrare una CATEGORIA PROFESSIONALE, con il definire un sistema di tutela PREVIDENZIALE e tutela dei DIRITTI oltre che dei doveri.

Ma come si fa ad affermare che la tassazione delle puttane porterebbe TOT Mld all'anno alle casse erariali?
Si può presumere... ipotizzare... secondo calcoli che non voglio manco sapere sinceramente perchè sono talmente sommari e squallidi da non essere degni di nota.
Si ritorna come al povero giornalaio che "secondo l'erario" dovrebbe dichiarare TOT ed invece alla fine dichiara meno.

"EVASORE!!"

Eh no, checcazzo.
Non potrebbe essere che magari la gente se le legge online le notizie anzichè comprarsi il giornale?
Non può essere che magari vanno da un'altra parte a pigliarselo?
Non può essere che magari il povero cristo è rimasto ammalato una settimana, due, o gli è morto un caro ed ha tenuto chiuso per lutto, o magari semplicemente si è preso un mese di ferie?

E quindi non può essere che MAGARI le prostitute non sono tutte uguali?
Può essere che se una lavora in casa e se ne fa dieci al giorno, io magari dieci me li faccio in un mese?
Per scelta eh!
Voglio dire, se ho una Partita Iva sono una lavoratrice indipendente, esatto?
I miei "redditi diversi" provengono dal lavoro che io faccio, decido come, quando e quanto.
E perchè tu dovresti venire a dirmi "quanto" secondo te io dovrei dichiarare in un mese?

Questo vale anche per il povero giornalaio.
Che se dichiara meno di quanto avresti sperato, è comunque a suo discapito più che al tuo.

Una puttana dovrebbe lavorare anche di notte per pagare le tasse allo Stato.
Perchè non è concepibile che esistano prostitute che guadagnano 2mila euro al mese.
No, esistono solo quelle che 2mila euro li guadagnano in un'ora, un giorno, una notte.

E se io che faccio la puttana non a cottimo e guadagno mediamente 2000 euro al mese, devo dare il 40% (se mi va bene) alle casse erariali, significa che in saccoccia mi rimangono 1200 euro.
Che potrebbe anche andarmi bene per carità.... ma capita sempre l'imprevisto, la spesa non programmata, e comunque si calcola su una base del 40% di tasse pagate, che è surreale, in realtà è una bugia.
Spesso per i liberi professionisti ed imprenditori arriva al 70%.
E se arriva al 70% non sarebbero più 1200 euro a rimanermi ma 600 euro.
Togli l'affitto, le spese di benzina, spostamenti (visto che io non lavoro mica in casa), insomma... mi troverei a dover aumentare i miei introiti, per forza di cose, quindi a cercare più clienti, aumentare il mio giro di prostituzione.
E sperare di arrivare a 3mila/4mila euro al mese, almeno.

Perchè fare la puttana si pensa equivalga a fare tipo che so, il rappresentante del Folletto?
Cioè, io ho qualcosa da vendere, da dare, e devo trovarmi i clienti.
Ma io non faccio mica la puttana porta a porta.
Non è che mi faccio il giro del quartiere per trovarli, i clienti.
Mica mi prendo le Pagine Bianche per passarmi una pagina di elenco al giorno.
Uno cazzeggia in internet, vede una mia foto, legge quel che scrivo, si segna il mio numero e se è particolarmente ispirato o più spesso arrapato, prende e mi chiama.
E se la mia offerta incontra la sua "domanda" allora magari si può ragionarci.

E come cazzo fa lo Stato a dire che io evado di TOT?
Come cazzo fanno a fare una stima dell'evasione da prostituzione?
Come fai a sapere quanti appuntamenti posso avere io in un mese?

Quand'è che finirà la caccia alle streghe a tutti i costi e la gente comincerà a dire le cose come stanno, che non devono essere le puttane a salvare il culo all'erario, ma la politica a finirla con gli sprechi?

Poi fate come vi pare, ma fate le cose GIUSTE, non campate per aria, pretendendo, chiedendo, e non dando niente in cambio solo perchè per voi è cosa buona e giusta.












giovedì 21 marzo 2013

La vecchia aria dei ricordi

Era da un anno quasi che non tornavo da queste parti, dove ho sempre vissuto, prima di scappare da questi posti, questi paesaggi, lontano 400km da dove avevo costruito il mio minuscolo microcosmo che ho poi visto crollare pezzo dopo pezzo.
Era da esattamente 9 mesi, che non respiravo quest'aria.
E devo dire che non mi è mai mancata, affatto.
Se non fosse per mio padre penso che qui proprio non ci tornerei mai più, nulla avevo alla fine e nulla mi sento d'aver lasciato, non ho mai avuto legame con questa terra.
Dall'autostrada è sembrato quasi di entrare in una nube di smog, nebbia, grigiore, tutto è più grigio qui, sembra tutto vecchissimo, passato per l'appunto.
E' come se stamattina avessi fatto un viaggio nel passato, su strade percorse migliaia di volte, posti conosciuti, qualcuno che non riconosco... to', sono spuntate case nuove, che non le compra più nessuno ormai... to', han chiuso quel supermercato dove sarò andata almeno 100 volte... to', quel ristorante cinese è ancora aperto! Ed hanno messo davvero l'autovelox sulla statale, non scherzavano allora.
Ma è come stare in uno di quei film dove c'è il fantasma del passato, che ti riporta in luoghi passati... e vivi tutto quasi in terza persona, estraniata da ciò che ti circonda, e con la voglia di tornare da dove sei RIpartita.
Perchè da qui io sono scappata, partita... e dove vivo ora, dove sto coltivando i miei nuovi affetti, sono RIpartita.
Ho sempre considerato questi dei bei posti, paesi di periferia, poco traffico, poca urbanizzazione rispetto alla Milano da bere.
Eppure ora mi appare tutto più grigio.
Sarà suggestione, sarà appunto l'aleggiare di ricordi, dall'infanzia a quando poi me ne sono andata.
I ricordi delle vecchie compagnie, del primo ragazzo, delle prime "amiche", le prime delusioni amorose, la scuola che ho sempre aspettato che finisse perchè non mi è mai piaciuta (ma toccava), la casa dove vivevamo da bambini quando ancora la famiglia era unita.
Sembrano ricordi così lontani, nel tempo e così lontani da me.
Sembra di rivedere la vita di un'altra persona.
Le persone cambiano, i ricordi restano.
E non tutto arriva solo per nuocere. Se si riesce a guardare oltre, quando tutto sembra finito, c'è sempre un punto di luce lontano, che ancora non sappiamo bene dove, come, quando, ma c'è.
E basta solo avere la voglia, lo stimolo, di rimettersi in gioco, di rifarsi da zero, di cambiare vita, il come lo decidiamo solo noi.
E se poi bisogna raccontare qualche bugia... si cerca sempre di farlo a fin di bene.

giovedì 14 marzo 2013

La Danza Orientale



Era da tempo che mi incuriosiva e quando ho avuto l'occasione a portata di mano non ho esitato a buttarmi in questa avventura.
Sulla storia e le origini si trovano parecchie indicazioni in internet... io voglio raccontare cosa ha portato nella mia vita e nel mio essere questa danza, in così seppur poco tempo.
Il mio avvicinamento fu titubante per via del fatto che le danzatrici per antonomasia sono tutte "in forma", di certo la ciccia non fa parte del fisico di una ballerina.
Ma questa è davvero ed inequivocabilmente una danza per tutte.
Non importa quante curve hai, quel che conta è saperle armonizzare con i movimenti che questa danza insegna mano a mano che si affina la tecnica fino ad arrivare ad una interpretazione personale, di ogni passo, ogni contrazione di muscoli, tutto quello che impari ti arricchisce dentro, e fuori.
In questo contesto tutto al femminile non c'è chi giudica, non ci sono invidie, ogni cosa che si osserva è uno stimolo per fare meglio o per correggere i nostri errori.
Non si pensi che la danza del ventre sia facile.
Io lo credevo e sono rimasta stupefatta del contrario.
Se vedete una danzatrice orientale che balla sorridente, in modo disinvolto, sappiate che sta facendo una fatica che nemmeno potete immaginare.
In movimenti che a voi possono sembrare banali, ma provate a riprodurli, ad imitare le isolazioni muscolari, corporee... allora saprete giudicare.
E' una danza che porta ad una conoscenza ancora più profonda del proprio corpo, più profonda di quanto si possa credere di possedere già.
Ed aiuta ad entrare in piena armonia con esso, con tutti i suoi difetti, eccessi, e tutto ciò che solitamente si nota allo specchio e che non vorremmo vedere, vorremmo cambiare.
Un ventre generoso, dei fianchi larghi, possono essere esaltati ad arte tanto quanto un corpo asciutto e statuario.
Il bello della danza orientale è proprio questo.
E' ciò che si sente dentro, e come lo si metabolizza e lo si esterna in ogni movimento, a fare la differenza.
E se poi si decide di voler perdere quei chili di troppo, lo si fa per sè stesse, non per il giudizio altrui... che questa dovrebbe essere una regola in qualsiasi caso.
Non sono mai andata particolarmente d'accordo con le donne, eppure in questo contesto si instaura una complicità, una empatia che sicuramente è legata alla passione comune ma insegna ad abbattere quel muro di invidie e cattiveria che spesso anima il sesso femminile.
Solo una donna insoddisfatta di sè stessa diventa invidiosa verso un'altra donna.

Ho imparato fin dalla prima lezione ad apprezzarmi nella mia interezza, a guardarmi sotto una diversa luce che rende irrilevante qualsiasi difetto fisico che prima appariva talvolta come insopportabile, fastidioso.
Mi pare normale che ognuna abbia le sue giornate "no", ma questa cosa si è pian piano affievolita.
Non vanno sottovalutati nemmeno i benefici fisici che porta, oltre che psicologici.
Si rieduca il corpo ad una postura corretta (che molte pensano di avere... ma così non è), si sciolgono le articolazioni, si irrobustiscono e si allungano i muscoli del busto, del ventre, delle braccia, tutto il corpo è coinvolto, dalle dita dei piedi alla punta delle dita della mano.
Si scoprono movimenti che nemmeno si sarebbero immaginati prima.
Ti ritrovi a fine lezione talvolta dolorante come se tu avessi fatto un'ora di attrezzi in palestra e ti stupisci ogni volta di quanto influiscano sul proprio corpo questi movimenti che se li senti già un po' tuoi appaiono mentre di guardi allo specchio talmente fluidi e leggeri che la fatica non sembra contemplata.
Ma se fai attenzione, mentre ti muovi, se concentri tutto dentro di te, percepisci ogni singola contrazione di ogni singolo muscolo dal basso addome fino alla schiena.

E quando ti capita di sentire un ritmo di percussioni, in una qualsiasi musica oltre a quelle arabe... è inevitabile che il tuo corpo inizi a vibrare per il desiderio di seguirlo al ritmo di una danza che nella notte dei tempi è nata per celebrare la fertilità, praticata anche e soprattutto in periodo di gravidanza perchè giova enormemente alla prossima nascita dalle donne tra e per altre donne...  non quindi come mero intrattenimento per uomini ammaliati dai movimenti sinuosi, come è invece diventata ora in molti casi.









domenica 10 marzo 2013

Una puttana è (prima) una Donna

Chè se io la faccio, la puttana, non è che voglia dire automaticamente che vada in giro a scopare con cani e porci a prescindere.
Però sono in molti quelli che lo pensano.
E che, soprattutto, se ti si avvicinano perchè gli piaci, senza sapere cosa tu faccia, nel momento in cui glielo fai presente pare che il loro cervello lo interpreti come

"Faccio la puttana, scopo con molti uomini, quindi provaci pure che la do' anche a te".

Perchè dopo la parola "prostituta" che tu pronunci... tutto il resto non è recepito.
Sia chiaro, non è che io se conosco una persona e questo mi chiede "Che lavoro fai?", gli dico "Ah sì, sai, io faccio la puttana!".
Ma magari è capitato con persone che volessero subito partire in quarta, o che facessero veramente troppe domande... insomma, ad un certo punto mi scoccio pure di stare ad inventarmi stronzate per nascondere quella che è la realtà dei fatti.

"Ascolta, io faccio questo, quindi non è una scopata che mi manca. Se tu vuoi solo quello non faccio per te."

Ed il risultato qual'è?
Che da una parte gli entra e dall'altra gli esce.
E continuano a provarci, ad allungare le mani, a dire "Dai dammi un bacetto, dai voglio farti questo, quello, ti renderò felice!".

Aridaje.
Poi non ti lamentare se divento stronza e ti tratto male eh... perchè la mia pazienza è tanta, più di quanta tu possa immaginare... ma ha un limite, c'è un limite a tutto poi.

E ci sono quelli che invece quando si sentono rifiutati ti dicono

"Beh, allora dimmi quanto vuoi, ti pago".

Mi spiace, non funziona nemmeno così.
I clienti sono quelli che mi trovano, mi scelgono, compongono il numero sul cellulare e mi chiamano perchè mi trovano interessante e perchè sono quello che vogliono, QUELLO che cercano.
Se io conosco una persona in chat, o presentatami da qualcuno... in quel momento sono Elena e basta.
Non Elena la puttana.

Ed in quanto Elena "e basta", anche se ti dico quel che faccio, mi aspetto che tu mi rispetti in quanto persona libera di SCEGLIERE a chi dedicare il mio tempo libero, soprattutto se di sesso si parla.

Elena è una Donna, non è una puttana e basta.
Mi piacciono le persone carine, perbene, educate, non volgari, non mi piacciono i morti di figa o quelli che pensano di essere il Siffredi della situazione.
Mi piace essere corteggiata, ma in pochi ormai sanno cosa voglia dire.
Mi piace quello che piacerebbe ad ogni donna, che si dimentica cosa vuol dire però, quando nessuno bada tanto più ai piccoli dettagli, al contorno, piuttosto che all'arrivare subito al sodo per poi dire

"Bene, è stato bello (per lui soltanto il più delle volte), chi s' è visto s'è visto, tanti saluti."

Tanti pensano che per corteggiare una donna serva un macchinone ed il portafogli zeppo di soldi, ristoranti, regali.
Invece gli uomini spendono per NON dover corteggiare una donna, per l'appunto andando a puttane.
Ed è questa abitudine ormai, all'essersi dimenticati come si conquista una donna... questa fretta, ansia di ottenere quello che si vuole, di sfogare quella pulsione, che ha portato ad una diffusione del "sesso facile e veloce" assurda.
Di contro ci sono anche molte donne che si concedono facilmente, e se un uomo ne trova una, due, di loro, diventa automatico nel suo cervello pensare che anche la terza che incontrerà sarà così, che chi me lo fa fare di stare a perder tempo, io ci provo, che se mi va bene mi faccio una trombata.

Ci sono ancora uomini che aprono la portiera dell'auto ad una donna?
E quelli che aprono la porta tenendola per far passare prima lei?
Ci sono ancora uomini che sanno ingegnarsi sorprendere con poco?
O che facciano un complimento sincero, carino, facendoti capire che non è alle tue tette che stanno parlando.
Sono i piccoli gesti spontanei che contano.
Certo, per carità, la "bella vita" piace a tutti... il lusso, i soldi... ma parlando per esempio personale le storie che ho avuto sono state con persone normali, certo che lavoravano, ma non ho mai discriminato una persona perchè girava con una Punto o perchè non potesse permettersi una cena fuori.

Non è che se si dice "Dove son finiti gli uomini che corteggiano le donne?", qualcuno risponde "Ci sono ma voi non li volete e se non ci credi te lo provo", per poi scadere sempre nel mero lato sessuale senza manco averla vista in faccia la persona, senza averla annusata, guardata negli occhi.

Alcuni uomini cercano di convincerti che loro no, son diversi, vogliono conoscerti, vogliono conquistarti, ma è tutta una bufala... in realtà 9 su dieci, di questi, vogliono solo scopare con te.
Il loro modus operandi di conquista è l'offrirti una birra od una cena, fare quattro chiacchere giusto perchè pare male provarci dopo trenta secondi che ci si è stretti la mano.... e poi scatta il "corteggiamento" che non è altro che un contatto fisico quasi "forzato" per lo più insignificante, che non ti da' e non ti lascia nulla, perchè una donna, se è Donna, lo capisce quando un uomo la desidera anche col cervello... o se invece l'uomo è partito per la guerra dove "ogni buco è trincea".

Si è perso il piacere dell'attesa, di un qualcosa che se scatta la scintilla non è detto che scoppi subito un incendio.
La scintilla va riprodotta più e più volte, bisogna dare ossigeno, aumentare il calore, aggiungere paglia, poi legnetti piccoli... solo quando la fiamma comincia ad essere viva si può tenerla forte con i ceppi più grossi.
I fuochi che nascono da una scintilla cosparsa di benzina durano poco, bruciano in fretta, consumano aria e basta.
Non rimane nulla, nessuna traccia nè da ravvivare nè da ricordare.



sabato 9 marzo 2013

Il Papi e Ruby Rubacuori

(Abbiate pazienza di far caricare i brevi video, chiedo venia per l'eventuale lentezza della pagina)

Come già detto in un altro post, a me della politica me ne frega una cippa.
Dei politici men che meno.
Per carità sono persone, ne incontrassi uno per strada lo saluterei, ci parlerei anche... ma non ho interesse per la politica al momento.

In questi giorni salta fuori l'ennesimo processo contro l'ex premier B., lo abbrevio ad iniziale tanto si sa di chi sto parlando.
Io ora vorrei guardare la vicenda, alla luce del fatto che B. è sì stato politico, ha sbagliato molte cose, e via dicendo e non sono certo qui a difenderlo.
Voglio però guardare "da fuori" e con un occhio diverso per forza di cose, il giro di queste ragazze, che è facile dire "tutte escort puttane" o "sono state usate e umiliate", parlare di legge Merlin violata e dare a lui dello schifoso redimendo e vittimizzando le signorine in toto o facendo finta di non vedere la "loro parte" sporca avuta in tutto questo scandalo.
Io dirò il mio pensiero, come sempre, condivisibile o meno e soprattutto educatamente opinabile.

Questo post nasce da uno scambio di opinioni avuto con una donna/ragazza, tramite Twitter.
Che non vi sto a spiegare in battute di 140 caratteri quanto si riesca a discutere.

Tutto inizia con qualcuno che commenta la sua odierna condanna definendolo

"puttaniere sessista".

Qualcuno fa notare che c'è di peggio in giro, qualcun'altra (appunto la persona con la quale ho iniziato poi la conversazione via tweets) dice che

"Lui umilia le donne pagandole e negando, e loro si lasciano umiliare".

Ora scriverò dei fatti, non inventati da me, ma "montati" cercando fonti su internet, che indicherò a fine post.
Non posso sapere se la fonte è quella più attendibile ovviamente, mi baso su quel che è stato detto anche in tv, le cose più note insomma... Se qualcuno ha fonti più corrette e precisazioni, è il benvenuto.

Andiamo quindi per ordine:

Nel 2009 entra in scena la D'Addario, Escort.
Bella donna, nulla da dire. Qualcuno la nota, viene invitata da B. ad una festa a Palazzo Grazioli dove ha la sua residenza privata romana, lì dove saltò fuori il primo PRESUNTO scandalo.
Presunto perchè la cosa era uscita in sordina, e fu solo la D'Addario, pare, a far saltar fuori il tutto tramite una intervista ad una nota testata nazionale.

Ora, partiamo già da questo...
Sei una Escort. Ti chiamano così perchè è più divulgabile populisticamente, non perchè tu faccia qualcosa di diverso da ciò che faccio io, ovvero la prostituta.
Certo, tu sei di quelle che guadagnano 2000 euro per una notte, per carità, ma la sostanza non cambia.
Sai bene da CHI devi andare quel giorno, quando ti chiamano, e specifichi anche che

"Devono pagarmi per muovermi".

Con quale neurone del cervello si può pensare, anche solo partendo da questo presupposto, anche se ci fossi stata solo tu con lui, che non ci fossero state le altre venti o quante erano, ragazze... come puoi lontanamente pensare che arrivi tu, bella come il sole, puttana dichiarata e pagata (perchè non puoi essere così stupida da credere che B. non sapesse), e pensi di poter riuscire ad avere un "aiuto" per un tuo progetto da una persona politicamente molto in vista che in un modo o nell'altro, per dartelo, si dovrebbe esporre?
Ti avrà detto che sì, te le mando ste due persone per risolvere il tuo problema, ti aiuto io... ci penso io...
E questo dopo DUE volte che sei andata da lui, manco lo conoscevi prima, e guarda che ti si allunga il naso se dici che la seconda volta non sei stata pagata profumatamente per mangiarti due tartine e bere un po' di champagne... e FORSE fare altro, perchè la verità la sapete solo voi due.
E la scusa del registratore? Non ci credo che una gira ogni volta col registratore perchè corre chissà quale rischio... queste cose si fanno per avere prove concrete di qualcosa di grosso dal quale trarre vantaggio, non trovo altre motivazioni per le quali dovrei registrare un incontro con un cliente, chiunque esso sia.
A prescindere dal fatto che sono cose che non si fanno e basta.
Se una persona non mi convince non ci vado, cazzo significa che "per non avere problemi" ci vai e registri il tutto? A mio parere non sta in piedi.
Poi dici anche quindi che hai le prove, e qui scatta sì una intenzione di ricatto (QUESTO è illegale) quando ti accorgi che le sue erano false promesse.
Che per una navigata come te (per come appari e ti presenti) mi fa proprio specie che tu non sappia già da tempo che un uomo, uno qualsiasi, quando ha il testosterone in circolo potrebbe prometterti anche la Luna appesa in stanza.
In particolar modo se è uno che ti paga.
E comunque lui la sua pezza ha provato a metterla... saresti entrata in carrozza in politica, saresti finita come la Minetti che mo' si piglia anche la baby pensione oltre agli extra guadagnati con ben altre doti più "nascoste" e "basse"... ma non ti è andata così bene anche se ci speravi, lì si vede che qualcuno ha cercato di farlo rinsavire... che le polemiche su alcune donne portate da lui in politica ancora si sprecano, e nemmeno son tutte vere magari.
Il furto in casa può avertelo fatto chiunque, è ridicolo correlare con tanta sicurezza quell'avvenimento ad un tuo presunto "sgarbo" nei suoi confronti.
Che gli poteva fregare a lui, scusa?
Ha preferito evitarsi rogne, che anche se hai le registrazioni rimangono comunque illecite ed in qualsiasi caso sarebbe la tua parola contro quella di tutto un gruppo che è d'accordo in questo giro.
Se tu avessi voluto cambiare veramente la tua vita, capitata una occasione simile, non saresti stata così stupida da farti pagare la marchetta e quindi entrare in casa sua da puttana.
Certo, potevano sapere che lo facevi, ma ti saresti presentata diversamente.
E magari poteva anche finire, in modo diverso.

Lo scandalo vero scoppia quando invece Karima El Marough, da sconosciuta sbandatella nota solo da alcune autorità giudiziali e comunità protette dove evidentemente non gli piaceva stare, è stata denunciata da una amica per un furto (di soldi, pare), nel 2010, presa e portata in Questura.
La ragazza viene rilasciata in seguito ad una telefonata di B. - e da qui la "battuta" sul fatto che la ragazza fosse la nipote di Mubarak e la motivazione della richiesta di rilascio per evitare rogne diplomatiche. Vero o non vero non è dato di saperlo, questo.

Con il parere contrario del P.M., Karima alias Ruby viene affidata in custodia alla Minetti, con la quale è evidente ormai che già si conoscessero, ed era magari anche stata lei a presentarla a B., al quale aveva mentito sull'età dichiarandosi maggiorenne (dichiarato da Ruby, poi quasi smentito, insomma non è chiaro tra quel che ho trovato sul net). Una cosa però pare certa:

Ruby in quel momento sapeva benissimo fin dove VOLEVA arrivare.
Ed a quel punto aveva tutti i mezzi per poterlo fare senza alcuno sforzo.

E vogliamo dire che la Minetti non sapesse che stava portando ad Arcore una minorenne?
Non ci credo, è surreale.
Già in quel momento Ruby Rubacuori percepiva la "mancetta" del Papi, una mancia molto generosa oserei dire, che non è chiaro se fosse un semplice aiuto, un regalo, o qualcosa in cambio di "altri" favori.
In ogni caso a Ruby piaceva (e ci sta campando, e ci camperà ancora coi soldi non suoi) fare la bella vita, nel lusso, non si nasconde mica, non è che con quei soldini ci fa le cose normali, o se li mette da parte, no di certo.
A qualcuno la pulce nell'orecchio gli è entrata e si è chiesto come questa ragazza si procurasse tutti quei soldi ed è stato lì che è venuto fuori il gran casino.
Messa alle strette non è che ha pensato di dire semplicemente che glieli dava B., che erano un regalo, punto e stop.
No, ha iniziato a cantare cominciando a fare tutti i nomi che poi sono saltati fuori, a raccontare dei festini PRIVATI ad Arcore (perchè uno a casa sua può fare quel che gli pare?)... e mi spiace un po' dirlo ma quando nelle intercettazioni si sente dire tra B. e la Minetti che "Si è data da sola la patente da puttana" non è che abbiano proprio tutti i torti.



E per dirsi una cosa del genere, al telefono, tra di loro, senza sapere di essere controllati... beh, chi ci crede più veramente che Ruby abbia veramente preso quei soldi in cambio di sesso con B.?
Sicuramente lui un pensierino ce l'avrà anche fatto inizialmente, magari una mano l'ha anche allungata... ma se è saltato fuori che lei era minorenne è più verosimile che abbia tentato di mettere a tacere tutto corrispondendole la "paghetta" senza più chiederle nulla (le ragazze non gli mancavano), dandole una mano insomma. Checcazzo, bisogna sempre sputarci sopra ai soldi?
Perchè Ruby, prima di conoscere il Papi, sarà stata una morta di fame, la verità non credo si discosti molto da questo.
E' stata molto, molto fortunata.
E' stata una calcolatrice, pilotata sicuramente dalla Minetti che lo ha fatto anche con tutte le altre, ed avrebbe potuto avere molto, molto di più senza far scoppiare lo scandalo.
Ed ha bellamente sputato nel piatto in cui ha mangiato.




E nel quale, di riflesso, continua a mangiarci ancora considerato che ha avuto la faccia da culo di costituirsi..."parte offesa" (?) nel processo.
Ma offesa di cosa...? Di cervello magari!

E la Minetti invece era quella che nel piatto ci sputava appena prima, di mangiarci.
Che io mi chiedo se a B. non siano girati i coglioni a sentire alcune intercettazioni telefoniche sue mentre perfettamente calata nel ruolo di Maitresse lo sputtanava e disprezzava.
Ma i soldi no, quelli non si disdegnano mai.






A mio parere B. si è accorto, ad un certo punto, che si era messo nei guai non poco.
Troppe le ragazze coinvolte (e non parlo delle vere prostitute anch'esse presenti, ma di tutte le altre), troppe le invidie che si andavano creando e si è affidato alla Minetti per farsi portare le ragazze, che lei stessa è stata la prima ad approfittare. Io me lo immagino ormai come un bancomat umano, sempre col portafogli alla mano, facendo lo sbaglio enorme di pensare che coi soldi si possa comprare anche il silenzio di ragazze, che loro stesse lo stavano usando ad un certo punto e non credo che i loro servigi valessero tutti i soldi che si sono guadagnate PRETENDENDOLI alla fine, conscie della posizione ricattabile in cui si era ormai ficcato.


Almeno in questa intercettazione (mia personale opinione) non ho percepito un uomo particolarmente coinvolto sinceramente, mi ha dato tanto l'impressione che stesse reggendo la parte, perchè ormai il danno è fatto, e teniamole buone queste qui... (non so se l'ordine numerico corrisponda a quello temporale, si capirebbe meglio probabilmente).
Di contro si mette a discutere del suo lavoro, dei suoi impegni, con una persona che saprà benissimo anche lui che non gliene frega e non ne capisce niente... ma il continuo cinguettare della signorina evidentemente gli da' una certa illusione, non saprei nemmeno come definirla. Mi è parso di sentire un uomo che fondamentalmente non ha molte occasioni di incontrare persone disinteressate alla sua posizione e quindi ritiene coi soldi di potersi comprare un po' di compagnia senza avere poi problemi e rotture.
Come fanno molti di quelli che vanno a prostitute del resto, quelli che non cercano solo la sveltina, ovvio.
E' quello che può darti appunto una prostituta però, anche se nessuno ci crede, non una ragazza che vuol fare la showgirl e si avvicina a te partecipando ai tuoi festini, con l'incentivo della paghetta (che non gli bastano "solo 3000 euro" per festeggiare il suo compleanno... come dice nel video la Polanko sopra con la Minetti) e nel frattempo smaronandoti perchè vuol finire in tv che lei è brava e bella.





"In quel contesto tu sei QUELLO, non esiste che ti presenti per altro..."

E sei lei, che è anche un teste del processo, l'ha capito, e se ne è andata... e se quelle che sono rimaste erano consapevoli e partecipi perchè volevano "guadagnarsi" i loro favori e la loro mancetta... dove sta il reato?

Da uno dei link sotto cito alcune parti:


Un sistema illegale per far divertire il presidente del Consiglio. “La cena ad Arcore era un collaudato sistema prostitutivo per il divertimento di Berlusconi” sostiene il Pm Antonio Sangermano nella sua requisitoria al processo Ruby. “Un mercimonio sessuale”



“Non siamo di fronte alla prostituzione di strada ma a un sistema più sofisticato ma non meno lesivo della dignità della donna, attraverso la mercificazione del corpo”.

Un sistema in cui Nicole Minetti si occupa anche delle “attività logistiche” a favore delle ragazze, mentre Emilio Fede e Lele Mora hanno un ruolo di “organizzatori e partecipi”, di scegliere le ragazze “desiderose di poter lucrare”. 



Il “meccanismo selettivo e istigatorio” delle giovani ragazze destinate a prostituirsi ad Arcore orchestrato da parte di Mora e Fede avveniva “in modo complesso e raffinato” ed era “lesivo della dignità del genere umano”

Non a caso Fede si arrabbia parlando con Mora quando Bonasia (Roberta, ndr) inizia ad intrattenere un rapporto privilegiato con Berlusconi perché incepperebbe il sistema estromettendo gli organizzatori”.



Il pm insiste sul “sistema prostitutivo”: un “apparato complesso reperire selezionare istigare intermediare organizzare compattare e remunerare un gruppo di giovani donne” che poi avevano rapporti con Silvio Berlusconi che le pagava.



le testimonianze delle giovani ritenute parte del “sistema prostitutivo collaudato per il soddisfacimento personale” dell’ex premier e che da lui sono state retribuite con 2.500 euro al mese anche dopo l’avvio del dibattimento.

Non cito altro, diventerebbe noioso, trovate il link sotto.
Dico sempre la mia, è una opinione, ma d'altronde anche chi ha puntato il dito contro B. se l'è fatta e l'ha esternata, quindi se la mia sarà impopolare poco importa, non tutti la possono pensare allo stesso modo.

Concussione e prostituzione minorile sono i capi d'accusa per lui.
Quindi non favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
E comunque è un reato ipotizzato, come si legge sempre nei passaggi del processo.

Non disquisisco sulla concussione perchè credo che questo sia uno di quei casi di "interpretazione" della legislatura, che viene adattata al caso specifico. Che B. abbia sbagliato a fare promesse è palese in qualsiasi caso, non serve una legge per capirlo.
E' il contesto che rimane comunque viziato, a mio parere, quando si parla di favoreggiamento della prostituzione minorile.
Nell'intercettazione di Ruby, quando parla con la sua amica dicendo che "ha detto che mi ricoprirà d'oro se sto zitta", non appare sinceramente una ragazza umiliata o che si sia sentita raggirata, sfruttata ma anzi, ben contenta di apparire su tutti i giornali, per nulla preoccupata di ciò che succede attorno a lei, e desiderosa di avere in mano "tanti soldi".

"Se ci sono stata o non ci sono stata, sono affari miei", ripete agli amici. È il suo mantra. Però qualche frase le sfugge, una di queste è molto esplicita. Ruby racconta come agli occhi del Drago lei non è neanche un corpo, ma una parte molto precisa di un corpo. Nel suo infantilismo o nella sua cinica ambizione, Ruby non si sente neanche umiliata da questo. Se ne vanta, ne è quasi divertita. Quella parte del suo corpo, in fondo, non è anche la sua fortuna?
E Ruby si presentò così

nel febbraio 2010 appare, nel giorno di San Valentino, la diciassettenne Ruby. Una ragazza "scappata di casa", fuggita o allontanata da più d'una comunità. A Milano "senza fissa dimora". Una che nel concorso di bellezza siciliano, dove ha vinto una fascia vattelapesca, alla presenza di Emilio Fede, commuove le altre concorrenti e i promoter: "Dormo in strada, non ho da mangiare, ho sedici anni e lavorare nello spettacolo è il mio sogno".

Io vedo più di qualche incongruenza ma il colpo d'occhio va all'ultima frase, se di verità si tratta.
In strada, dove dormi?
Nessuno ti ha mai vista, segnalata, dove vai a lavarti, cambiarti, come mai non sei morta di fame, come ti compravi i vestiti, ma soprattutto: se sei con le pezze al culo il tuo primo pensiero è quello di voler fare la showgirl?
E se non avevi i soldi per mangiare, in Sicilia, da Milano dove eri senza fissa dimora, come ci sei finita, a fare un concorso di bellezza poi, dove si presuppone che i tuoi dati devi averli lasciati, e se sei minorenne teoricamente avresti dovuto avere il consenso di un genitore... o magari vivo io su un altro pianeta.
Tutte palle, dai... ma chi può credere veramente a certe cose dette da una persona che ha sempre mantenuto un atteggiamento di superiorità, che lei è la superdonna, che "diventerò ricca, chissenefrega di tutto il resto".
Ci sono cose non chiare, cose non dette.

Si stanno spendendo non so quanti soldi PUBBLICI, e questi sono pubblici davvero, non quelli che usava B. per pagare le ragazze - che se anche derivano da pubblica amministrazione sono il suo stipendio, giusto o sbagliato che sia - per fare un processo basandosi su ipotesi. Perchè la prova dell'accusa che avvalorerebbe la condanna per sfruttamento della prostituzione minorile o di favoreggiamento e sfruttamento per la Minetti doveva saltar fuori immediatamente, a me pare logico, non so agli altri.
Qui invece si sta facendo un processo oltre che giudiziario, mediatico, per una persona che le feste le faceva a casa sua, coi suoi soldi, erano le ragazze che lo cercavano cazzolata, che andavano da lui e che prendevano contatto con la Minetti perchè le istruiva ad arte, perchè sapevano, la Minetti stessa "briffa" una delle tante ragazze... e quindi?

L'ultima citazione (promesso) per chiudere anche riguardo alla condanna per la Minetti (visto che lei stessa si prostituiva ad Arcore, non è che veniva pagata per procurare le ragazze e basta) di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione:

Da questi assunti si ricava che la legge n. 75 del 1958 non considera il fatto in sé della prostituzione come reato ma solo quelle condotte che possano creare condizioni favorevoli al meretricio o che siano rivolte a ricavare da esso un profitto. In definitiva, nel nostro ordinamento, un rapporto sessuale fra adulti consenzienti, ancorché mercenario non costituisce reato e se il prostituirsi non costituisce reato, anche la condivisione del mercimonio deve essere esclusa dall'applicazione delle sanzioni penali, dato che la estensione la cliente delle sanzioni previste per il favoreggiamento finirebbe per criminalizzare l'accordo come tale e l'atto che ne deriva, facendo venir meno la ragione dell'esclusione della prostituta dal novero dei destinatari dei precetti penali, in quanto punire solo il cliente sarebbe inammissibile, comportando la violazione del diritto di eguaglianza di fronte alla legge.

Con ciò nessuno vuol sostenere che tutto sia stato corretto e che nessuno abbia commesso peccati.
Ma siamo sicuri che ci sia assenza di pregiudizi e volontà di arrivare alla giusta "giustizia per tutti"?

Intervista D'Addario

Le dichiarazioni della D'Addario

Il caso Ruby

Alcuni passi del processo Ruby bis

Prostituzione minorile - una legge votata dallo stesso B.


Sempre sullo scandalo (merita di essere letto ma guardando leggermente oltre la punta del nostro naso)

Approfondimenti di un avvocato sulla parte di legge Merlin relativa al favoreggiamento e sfruttamento

giovedì 7 marzo 2013

8 marzo

Prima di conoscere la storia io stessa ho festeggiato questa data.
La Festa della Donna, una ricorrenza per la quale è d'abitudine partecipare a cene, striptease, si ingaggia perfino uno gigolo per allietare la serata, si riempiono i locali di donne (e di uomini in cerca) e si festeggia...
Si festeggia qualcosa non perchè questa data riporti ad un avvenimento di "festa", tipo l'abbattimento del muro di Berlino, ma perchè qualcuno ci dice che "bisogna festeggiare", bisogna farlo, bisogna uscire, divertirsi... e fa nulla se poi si sa, o non si sa, cosa sia successo.
Quante donne e uomini sanno cosa sia successo veramente in questa data?
E se lo sapete... perchè piegarsi agli inviti di una società che tutto rende commerciale, qualsiasi festa comandata, qualsiasi data importante...
Le donne si divertono con le amiche, ammirano uno spogliarello l'8 marzo perchè pare che in nessun'altra data sia permesso... e gli uomini si procurano mazzi di mimose, immensi, da regalare alle proprie mogli, compagne, amanti, fidanzate, compagne di corso o di scuola, mamme, i padri alle figlie... alcuni ritardatari si affidano perfino all'omino al semaforo che vende gli scarti dei fiorai... è dal 1946 che "qualcuno" ha deciso che bisognasse spendere più per un mazzo di seppur adorabili pallini gialli profumati in un solo giorno dell'anno che per una sola rosa donata col cuore, in un qualsiasi altro momento, giorno dell'anno, senza l'induzione al dover fare un gesto così, tanto per farlo, perchè "si deve".


"Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l'8 marzo (o il 25 secondo alcuni), il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire dallo stabilimento.
Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all'interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme. Da allora, l'8 marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne."

E per quale motivo allora festeggiare goliardicamente questa giornata?
Se è vero che soprattutto in America, c'è chi celebra un funerale con una festa, un buffet... ma lì l'intenzione e l'idealismo dell'avvenimento è ben chiaro e tradizionalista della società... perchè agevolare la commercializzazione di una giornata che potrebbe essere ricordata semplicemente dalle donne, dentro sè stesse, od anche sì ritrovandosi in gruppo, per una cena, un incontro, con molta meno enfasi e molte meno forzature?

Sarebbe un po' come se festeggiassimo il giorno della memoria della Shoah con una festa di paese, dove tutti quanti danno più adito al consumismo che alla memoria fine a sè stessa.

Si tratta sempre di persone morte per colpa dell'ignoranza di altre persone.

Io non voglio certo rovinare la "festa" a nessuno... ma sarebbe il caso di riflettere, prima di agire, ogni tanto.
Non ha alcun senso festeggiare una giornata che andrebbe ricordata, commemorata, tramandata alle nostre figlie, ai nostri figli come conoscenza, cultura personale.

Se penso all'8 marzo di quell'anno in cui tutte quelle donne morirono per l'ignoranza di colui che le ha anche anche usate, per il suo guadagno.... beh, rimane ben poco da "festeggiare".




mercoledì 6 marzo 2013

I rapporti umani nell'era moderna

Quanto tempo sarà passato, da quando le prime chat hanno iniziato a cambiare i rapporti sociali?
Io sono giovane, posso dire che la prima volta che mi sono approcciata sarà stato all'incirca 15 anni fa, poco meno.
Prima ricordo che per conoscere un ragazzo che ti piaceva mandavi l'amica col bigliettino, a scuola od in un locale... i ragazzi se vedevano una carina in centro città si avvicinavano con la scusa della sigaretta, o di qualsiasi altra cosa...
C'erano sguardi, ammiccamenti, le compagnie dove alla fine il ragazzo che ti piaceva c'era sempre.
Era un impatto diretto, senza filtri, veniva come è ovvio sempre più la parte puramente fisica, di attrazione, che quella di conoscenza.
Mi piaci, vorrei conoscerti, fidanziamoci.
Io non sono mai stata brava nei rapporti interpersonali in realtà, ero timida, stavo sulle mie, ero poco sicura di me e per questo ero considerata sempre la sfigatella di turno.
Piacevo, a qualcuno piacevo anche, ma c'era sempre quella più sfrontata di me che mi passava sopra.
Sicuramente il cominciare a lavorare finita la scuola, i primi lavori in reception, centralini, a contatto con la gente, hanno aiutato molto nell'approccio con gli altri.
Ora ci si corteggia per chat, social network, sms... si vede una piccola foto, ed inizia lo scambio di messaggi.
Perlomeno, questo è ciò che vedo (e vivo direttamente od indirettamente) ogni giorno.
Serve molto meno coraggio a mandare un messaggino carino ad una sconosciuta, nascosti dietro una tastiera, che se quella stessa persona l'avessimo incrociata "dal vivo"... come ci saremmo comportati?
Il più delle volte non si fa nulla, certo poi c'è il più spigliato, quello che attacca bottone con chiunque... ma non per tutti è così.
Il punto è, sembra, che ormai quando si pensa a "conoscere nuova gente", l'unico mezzo che viene considerato è Internet.
E quindi annunci, social, chat, forse in pochi vanno ancora in discoteca con l'intenzione di rimorchiare.
E se lo fanno diventa un gesto meccanico spesso, che poi se ci ripensi il giorno dopo manco ti ricordi come si chiamava l'altro o che faccia avesse, visto così tra le luci intermittenti, la voce coperta da musica a tutto volume... no, nemmeno la discoteca è mai stata in realtà luogo di conoscenze particolari, almeno per me, che le volte che ci sono andata le conto sulle dita di una mano.
Io stessa ho avuto una storia anche importante con un ragazzo conosciuto in internet, tramite un mio vecchissimo blog (che non esiste più ed era ovviamente di ben diverso stampo).
Ci siamo parlati un po', poi complice la vicinanza ci siamo incontrati, una cena. una passeggiata sul Lago che fa sempre atmosfera, ci si è piaciuti ed è durata due anni.
E sono più le persone conosciute tramite internet di quelle conosciute "al di fuori".
Perchè forse molti, cambiando in questo modo radicale il loro stile di vita, hanno semplicemente perso un po' della predisposizione ai rapporti interpersonali "reali", diretti, limitati alla loro cerchia di conoscenze personali.
Se escono per andare nel locale, od a fare la spesa, in negozi, centri commerciali, in centro a passeggiare... non gli viene proprio, anche se vedono una persona che gli piace, di fargli un complimento, od un semplice sorriso... e se gli venisse è dall'altra parte che manca la "risposta".
Mi sono trovata in un paio di situazioni, davanti a due ragazzi particolarmente intraprendenti, una volta su un treno (anzi due a dire il vero ma simili) ed un'altra non ricordo, per strada forse...
Sul treno ero ferma ad una stazione intermedia e sale questo ragazzo che vendeva i panini, napoletano... (ecco, c'è anche da dire la ENORME differenza tra la gente del nord e quella del sud - i meridionali sono molto più aperti ai contatti)... mi fece un complimento carino, fu garbato, non invadente, non insistente... ed io rimasi comunque sulle mie, mi sentii quasi "attaccata", non gli diedi molta confidenza.
E nell'altro caso la persona mi fece sempre un complimento, sorridendomi... cosa che non mi aspettavo di certo (e forse fu anche quello) e lo guardai credo con uno sguardo come dire "Cazzo vuoi??".
In entrambi i casi pensai a quanto ero stata stupida a non ricambiare soprattutto nel secondo caso anche solo con un sorriso.
Oh, magari poi è solo da parte mia che c'è diffidenza eccessiva eh...
Fare quel che faccio ora non so se abbia cambiato del tutto il mio modo d'essere in questo senso ma sicuramente mi ha "sciolta" un pochino di più, non sto sempre a pensare se la persona che mi osserva o che si avvicina e mi saluta senza conoscermi, o mi fa un complimento... non sto a pensare sempre che debba volere a tutti i costi qualcosa da me.
Coi clienti è un'altra cosa, sai già perchè vengono con te, sai già cosa vogliono, c'è già una predisposizione ad un tipo di rapporto di questo genere.
E' con gli "altri", che tante volte mi ritrovo che proprio non ho voglia di dare nulla in quel momento, se l'approccio è eccessivamente sbrigativo o che tenta di andare "subito al sodo", mi chiudo a riccio e nei rapporti vis à vis allora so veramente centellinare quello che decido di concedere e quello che no.
Però ho imparato a nascondere, magari, questo fastidio.
Mi trinceo dietro ad un sorriso, ringrazio, ricambio il saluto e non faccio altro che non dare segnali di avvicinamento.
Mi fa strano in questo momento pensare che però, se tiro le fila di questi ultimi tempi, i rapporti umani più frequenti, intesi come la chiaccherata tranquilla senza che lui ti sbavi addosso o cerchi di allungare le mani... proprio per il piacere di scambiare opinioni, parole, pensieri, mi è capitato praticamente quasi esclusivamente solo con qualche cliente.
Ci ho provato, fino a qualche tempo fa, diciamo l'estate scorsa, a "conoscere" qualcuno... ovviamente tramite Internet (essendo anche neotrasferita non è che conosca chissà quanta gente), con risultati davvero deludenti.
Per lo più persone che non danno veramente nulla, apparentemente vuote, legate solo al fatto di doversi fare a tutti i costi una trombata con la prima che passa, non attenti ai segnali che la persona manda, pretenziosi, insistenti, in definitiva molto fastidiosi.
Qualcuno anche che finge di cercare amicizie ma chissà com'è poi ci provano sempre e subito.
E con le donne? Con le donne in verità non ho mai stretto particolari rapporti... non vado molto d'accordo col mio stesso sesso.
Vado di gran lunga più d'accordo con gli uomini (se non sono dei morti di figa).
Ho una sola amica donna, mi basta e m'avanza. Sono per il poco ma buono.
Poi per carità, nella vita non si sa mai.
E quindi... resto un po' una nostalgica di certi gesti che si sono persi.. di certe buone abitudini sociali, di certe scene carine anche da vedere...
Mi rivolgo ai Twitteriani, visto che è da qualche giorno che mi sono inserita con piacere... e lo preferisco di gran lunga a Facebook che mi ha sempre stancata subito.
Proviamo per un solo minuto a pensare a come sarebbe se il nostro Twitter fosse con chiunque troviamo dentro il supermercato, il centro commerciale, l'autolavaggio, l'ufficio, la parrucchiera, il meccanico...
Interagite ogni giorno, tantissime volte, con persone per lo più sconosciute penso, senza troppa difficoltà (e non penso che tutti voi possiate dirmi che succede lo stesso nella realtà).
Sicuramente in modo molto più silenzioso rispetto a quello che vi sto facendo immaginare io, è ovvio.
E' facile, per i più timidi, avendo un "filtro" che disinibisce molto.
Ma provate a pensare, come sarebbe secondo voi?
Che vi passa di fianco una persona particolare che "follovate" e vi "twitta" il suo pensiero, così, senza troppi indugi...
Io penso che ci sarebbe da ammazzarsi dalle risate allo stesso modo se non di più.
E si ridarebbe quel valore aggiunto ai rapporti.



lunedì 4 marzo 2013

Disoccupazione e crisi

C'è per tutti quanti, mettetevelo bene in testa.
C'è per te, per me, per tutti quelli che abbiamo intorno a meno che non abbiano la fortuna di essere veramente ricchi e benestanti da riuscire a non farsi mancare nulla senza bisogno di lavorare.
Cosa vi fa pensare che solo perchè una donna si vende per campare voglia dire che lei non subisce quello che subite voi?
Cosa vi fa pensare a tutti i costi che TUTTE le prostitute guadagnino cifre esorbitanti?
Cosa vi fa pensare che non ci sia difficoltà anche per me, o per loro, in determinati momenti?
Per carità, io non mi lamento, ci campo con quel che faccio... ma solo perchè sono riuscita ad arrangiarmi e perchè ho scelto come farlo per me stessa.
E se questo significa che mi sono messa a prostituirmi... beh, io ho scelto cosa e come farlo per arrivare a fine mese.
E vivo come tanti altri che "si arrangiano". I vizi sono una tantum, la cena fuori, lo shopping, la spesa la faccio guardando mille volte i prezzi, cerco di risparmiare su quel che posso e l'inflazione vale anche per me. Vivo con un coinquilino, giro con una macchina vecchia ed ho qualche vecchio debito proprio come molti di voi.
Ci sono donne (parlo di sesso femminile per ovvietà) che ritengono il mestiere assolutamente non dignitoso, che non riuscirebbero mai a farlo, che molto più semplicemente sono fidanzate, sposate o se sono donne sole han figli e mi rendo benissimo conto che non potrebbero mai pensare di farlo in modo facile come può risultare a me, semplicemente sotto un punto di vista pratico ed organizzativo.
Vogliamo continuare davvero a raccontarci che solo perchè noi non paghiamo le tasse allora siamo delle privilegiate?
Proviamo a guardare le cose in modo più obiettivo, non ragioniamo sempre e soltanto sulla base delle tante ragazze dell'est che lavorano a cottimo in casa e si fanno 8 clienti al giorno che per 70 euro ciascuno fa tot e allora considerando che lavorano 7 giorni su 7 a fine mese fa tot.
Perchè, PER FORTUNA, non siamo tutte così.
E dico per fortuna perchè, personalmente, non farebbe per me, la cosa mi schiferebbe dopo 1 solo giorno.
Parlando di disoccupazione, mi è capitato in due occasioni, con due persone diverse, di essere chiamata scoprendo in un caso e nel secondo apertamente dichiarato dalla persona prima di vederci, che avevano appena perso il lavoro.
Ora, non sono certo io che vado a fare i conti in tasca alla gente e poi la cosa andrebbe contro il mio interesse in qualsiasi caso, mi pare ovvio.
Se nel primo caso la cosa è andata come doveva, nel secondo, essendo una persona già conosciuta e sapendo qualcosa della sua vita, ho rifiutato l'incontro.
L'ho rifiutato in primis perchè se uno mi scrive "Ti posso dare solo tot perchè sono appena diventato disoccupato", ti rispondo che i soldi te li tieni in tasca, non vieni ad insistere con me chiedendo lo sconto adducendo al fatto che "non c'è nessuna che viene a casa - il tuo numero anche se lo cancello poi lo trovo sui siti".
E questa persona ha anche due figli piccoli.
Mi riscrive poi il giorno dopo dicendo "Oggi posso darti quello che chiedi se vuoi".
Ma io mi domando e mi chiedo... il primo pensiero di una persona che perde il lavoro è quello di farsi a tutti i costi l'ultimo regalo di passare un'ora o due con una prostituta?
E se un altro non può permetterselo, perchè giustamente, la crisi, gli stipendi risicati... ma deve necessariamente insistere sul fatto che "Dovete abbassare i prezzi"?
In quanti vanno in una concessionaria di Ferrari a dire "C'è la crisi! Abbassate i prezzi delle Ferrari!"?
Ci sono cose, beni, di lusso.
E sono, come è sempre stato, più o meno costosi che possano essere,  che ci sia o meno la crisi, per persone che possono permetterseli.
Come mai ora dovrebbe essere diverso?





I giochi che hai fatto li hai sempre vinti tu

"Ti chiamo stasera o al massimo domattina"

Era giovedì quando me l'hai scritto.
Oggi è lunedì.

Fine dei giochi.

Dovevamo sentirci per capire se valeva la pena incontrarsi, fosse stata anche l'ultima volta, per parlare, chiarire quella che era stata la "pausa di riflessione" che mi ero voluta prendere ed alla quale tu non avevi detto altro che

" Non ti ho risposto perchè non ho avuto un attimo di tempo"

Tanto per cambiare ovviamente... e questo è avvenuto più di venti giorni fa. Per poi ritrattare, e dire che dovevo essere io a farmi viva con te, per chiarire. E va bene, l'ho fatto, mi pare, da qui il tuo messaggio di 4 giorni fa. Nel mentre solo parole inutili e la tua vita improvvisamente troppo impegnata per avere il tempo di parlare di qualcosa a cui, detto da te, hai sempre tenuto molto.
A questo punto direi che tutto si è chiarito senza necessità di doversi guardare negli occhi.

E non serve che ancora una volta mi dici

"Bene, brava, te trai sempre le tue conclusioni da sola"

E che cazzo dovrei fare scusa?
Le traggo sì da sola le mie conclusioni, le avevo già tratte, te le avevo già palesate e non hai fatto altro che darmi una ulteriore conferma di ciò che pensavo.

Ancora ripenso a quando ci siamo incontrati la prima volta, ed è passato ormai un anno e poco più.
Mi hai raccolta con il cucchiaino, certo.
Stavo di merda, lo so da me.
Non hai fatto altro che millantare di non essere come gli altri, che volevi starmi vicino, che volevi aiutarmi... a fare cosa?

Certo, sei stato bravo a pagare tutti i conti di biglietti di viaggio, alberghi, ristoranti, quando dovevamo vederci...
Ah, forse è a questo che ti riferisci quando sentendoti dire le cose che penso mi dai dell' INGRATA?

Io credo che la gratitudine non debba essere legata al materialismo e che debba essere una cosa che se arriva, bene, altrimenti è con la nostra coscienza che dobbiamo parlare, con noi stessi.
Che se abbiamo fatto una cosa che potevamo fare, per qualcuno, ed alla fine anche un po' per noi stessi se ci faceva piacere, dev'essere stato perchè lo volevamo.
Non perchè qualcuno lo ha chiesto.

Ingrata per cosa, quindi?
E' una cosa che non capisco proprio...
Pare che mi hai dato soldi in mano, che mi hai trovato un tetto sotto il quale dormire, pare che tu abbia fatto cose eclatanti per le quali io dovrei esserti grata a vita e dovrei ogni giorno inginocchiarmi sui ceci per dimostrarti quanto mi hai aiutata.

Ah no, aspetta... forse ti riferisci al fatto che mi sei stato vicino quando ero sciolta a terra.
Beh ammetto che indubbiamente l'avere avuto una persona che mi chiamava tutti i giorni, dieci volte al giorno, che praticamente aveva fatto diventare un obbligo il fatto di chattare tutte le sere fino a tarda notte su skype, od il fatto che io dovessi rendergli conto dei miei orari di "lavoro", con chi uscivo, quanti anni ha, che lavoro fa, cos'avete fatto, e come mai sei tornata tardi, e come mai non mi hai risposto ai messaggi... beh sì, mi ha aiutata moltissimo.
Il vedersi, una volta a settimana, e passare gran parte del tempo in una stanza d'hotel a fare fondamentalmente sesso, od a dormire... quello sì può avermi aiutata a distrarmi.

Io sono anche quella MALEDUCATA, per te.
Solo perchè ti ho detto che secondo me sei un uomo senza i coglioni di decidere della tua vita, ma che ti diverti ad entrare in quelle degli altri, e possibilmente a rimanerci.
Cosa sarà mai... capirai.

Ma la verità è un'altra, ed ammetto che fa male, fa sempre male quando una persona delude, quando le proprie idee vengono frantumate a terra da quella che è la realtà.
La verità è che tu, come tanti altri, pensi solo a ciò che manca a te.
A ciò che vorresti tu.
Ed a ciò che non vorresti, sempre tu.

Chissenefrega se più di una volta ti ho messo ai ferri corti, sperando che tu capissi che se doveva continuare così sarebbe stato meglio che TU mollassi il colpo.
Ma figurarsi se un uomo, che pensa di avere tutto "sotto controllo" solo perchè riesce ad avere da me quello che non ha da sua moglie... (e qui divento IRRISPETTOSA, sempre secondo te... la verità fa male, vero?)... figurarsi se rinuncia ad una distrazione settimanale, una cosa che può "gestire" come vuole lui, che è lui l'uomo impegnato e quindi bisogna stare al suo tempo libero, ai suoi umori, alle sue giornate storte... e meno male che non c'hai le mestruazioni se no eravamo a posto.

E' molto più facile continuare a sprecarsi in "ti voglio bene" detti giusto per dare aria alla bocca, in sguardi degni di una statuina degli Oscar, in gesti che sai benissimo che legano a te, inevitabilmente, l'altra persona, che qualcosa per te la prova davvero.
Che ci prova anche a rimanere distaccata, perchè le cose si sa come stanno, ma poi a te non piace più, dici che mi senti fredda, ed allora dimmi che cazzo vuoi da me...
Scrivimi un copione che di recite ne faccio tante, una più od una meno poco cambia.
Te la faccio pure aggratis, pensa tu.

Ma tanto se dovessi leggere queste parole so già che faresti spallucce, e vabè, pazienza... brava, brava, trai sempre da sola le tue conclusioni.
Ma non le leggerai queste parole, non ora perlomeno, non adesso che dovrei essere io, ancora una volta, a venire a cercarti.
E tu vorresti vedermi non per discuterne... ma per dirmi

"Beh, cosa dovevi dirmi? Sai non ho avuto tempo per leggere, era troppo lunga, avevo impegni, poi mi è venuto il mal di testa, poi mi bruciava il culo..."

Vorrei tanto che le cose che non ti ho detto, qualcuna di queste che sto scrivendo, rimanessero tali... non dette.
Perchè uomini come te, con certe parole, seppur piene d'astio ma palesemente dettate da un malessere, una delusione... con certe parole vi nutrite l'EGO già spropositato che avete... e vi illudete che siano cose sempre dettate solo dalla rabbia, da qualcosa che

"Tanto prima o poi le passa e torna da me"

Avresti già dovuto averla una volta la dimostrazione del fatto che per me, se una cosa finisce, è finita e basta.
Tant'è che mi chiedo ancora come mai sono stata così imbecille a dedicarti ancora il mio tempo quando sei tornato TU a cercarmi, dopo che ti sei inventato che volevi pensare solo a te, al tuo lavoro, e non volevi vedermi manco come amica... dopo 3 mesi, sei tornato a cercarmi.
Dicendo che

"Tu puoi aiutarmi a capire cosa devo fare con mia moglie perchè so che mi daresti consigli disinteressati... non so come comportarmi"

Gesù, quanto sono stata stupida a crederti.
Sembravi sincero eh, una statuina te la meriteresti proprio.
TU ti sei voluto riavvicinare.
TU, perchè per me le cose potevano restare così com'erano, si poteva parlare, potevo farti da psicanalista senza avere la laurea e ridirti le mille cose che già ti avevo ripetuto in passato.
TU hai voluto FORZARE a tutti i costi, di nuovo, la mano, con i tuoi baci a tutti i costi, col tuo volere a tutti i costi un contatto fisico, il mano nella mano, l'abbraccio.

Hai voluto un giorno che ti dicessi che "CI SIAMO" riavvicinati, te l'ho detto, ti ho fatto contento, ti è piaciuto? Ti sei sentito meglio? La tua coscienza è a posto?

TU hai forzato. Io ti ho RIchiarito le mie posizioni.
E NULLA è cambiato.
Anzi è andato tutto degenerando direi.

In realtà non te ne fregava un cazzo di chiarire la tua situazione, ti è sempre andato bene tenere il piede in due scarpe, avere la tua distrazione per le tue fantasie e porcherie varie, per poi come Cenerentola, dileguarti a mezzanotte o giù di lì, per tornare al tuo bel castello, dalla tua mogliettina, che la storia che raccontate voi uomini sposati insoddisfatti è sempre la stessa poi...

Pare veramente che il destino dei matrimoni sia questo: lei e lui si sposano, prima trombavano come ricci poi improvvisamente lei non vuol più trombare, o lui si stufa ma è spesso la prima, e salta fuori l'amante alla quale si fa apparire sempre la moglie come Satana, che è da anni che ormai non dormite manco più nello stesso letto perchè lei si lamenta che tu russi e ti caccia, oltre al fatto che sono anni che non trombate.
Eppure dal demonio non fuggite mai eh.
2 su 3 la storia è sempre questa.
E quello che si discosta non lo fa poi di molto eh, cambiano piccolissimi irrilevanti dettagli.

E' da un anno che aspetto che tu mi spieghi chi è l'Ale che io avrei dovuto imparare a conoscere, e che non ho mai conosciuto, perchè si vede che sono stupida, non so.
Ogni volta che ti dico "Spiegami", te sparisci.
Mi ricordi tanto il mio vecchio insegnante di matematica che quando andavo a chiedergli spiegazioni per un brutto voto od un compito pieno di correzioni che non avevo capito mi diceva ridendomi quasi in faccia

"Riprova, riprova e riprova. Per i fatti tuoi."

Ma come cazzo faccio a capire DOVE sbaglio, dov'è l'errore, dove sta quello che non capisco... non faresti prima a dirmelo tu fottutissmo stronzo?

Ecco, te sei uguale.

"Brava, brava, trai sempre le tue conclusioni da sola..! Ingrata, irrispettosa e maleducata, ecco cosa sei! Vedo che hai capito proprio tutto di me!"

"Ok, non ho capito un tubo, va bene, c'hai ragione. Spiegami, allora."

SILENZIO.

Che mi suona tanto tipo

"Ritenta, sarai più fortunata"

Ho ritentato più volte, a grattare la parte argentata e la scritta che appare è sempre la stessa

"Peccato! Non hai vinto! Ritenta ancora!"

E quindi ora che mi sono scocciata... fine dei giochi.


"I giochi che hai fatto li hai sempre vinti tu."







domenica 3 marzo 2013

Il Vespista

Eh sì Vesp...
Ormai è un bel pezzo che ci conosciamo.
Sei stato un caso strano, in tutti i sensi.
Non saresti mai potuto essere un cliente, mi sarei tirata la zappa sui piedi da sola... sapevi quel che faccio ed hai detto "A me interessa solo un aperitivo, mi interessa conoscerti".
Non so perchè accettai. Seguii l'istinto e non me ne pento affatto, nonostante tutto.
Ricordo sorridendo ancora la prima volta che ci siamo incontrati, per quel famoso aperitivo, un paio di tagli di buon vino e delle tartine con la mortadella in una frequentata osteria del centro città.

Arrivo in piazza, a due passi dal centro storico, parcheggio, scendo.
Cammino sul marciapiede e noto subito un ragazzo, giubbotto in pelle, vicino alla sua moto, di quelle che piacciono a me, una custom perfetta per passeggiare nelle giornate di estate.

Mica male, penso... ma figurati, sarà mica lui.
Alto poco più di me, fisico nella norma, con le manigliette dell'amore che tanto adoro.
Un uomo con le maniglie dell'amore mi da' sicurezza, non so perchè.
Capelli neri, pizzetto.... e quegli occchi azzurro-verde...
Il moro con gli occhi chiari ha sempre il suo porco fascino.

Gli passo di fianco, non ricordo se i nostri sguardi si sono incrociati.
Prendo il telefonino, provo a chiamarti... dov'è questo ora, è in ritardo...
Sento un telefono suonare in concomitanza col segnale di libero che usciva dal mio.
Mi giro.

Cazzo, sei proprio tu il ragazzo della moto.

Mi dico evvai, una botta di culo ogni tanto ci vuole!
Siamo seduti, dopo un paio di tagli la tensione si scioglie... ed ecco la fatidica domanda...

"Allora, dimmi... sei fidanzato? sposato?"

Ormai l'opzione "single" non la nomino nemmeno più, c'ho il lanternino per gli uomini sposati ultimamente.
Ultimamente "da un bel po'" a dirla tutta.

"Io?? Mannò figurati, io sposato... tzè... sono liberissimo!!"

Dico no, non è possibile.
E' troppo bello per essere vero.
Cazzolata più lo guardo e più mi piace sto Vespista.
Però non sembra ricambiare, rimane sulle sue... vabbè, staremo a vedere.

Finisce l'aperitivo, ci si saluta e ci si ripromette di vedersi per una cena, la volta dopo, ed un giro in moto ovviamente.
La volta dopo diventa dopo qualche giorno.
Andiamo a cena, si sta chiaccherando e lui mi fa

"Sai, forse devo partire per Dubai, perchè è saltata fuori una occasione di lavoro la', perchè vorrei cambiare, fare qualcosa di diverso, dovrei star via 6 mesi circa"

Eccallà.
Però dico, se fai l'impiegato amministrativo in una piccola azienda... chi cazzo te lo fa fare di andare a fare il manovale sottopagato a Dubai chissà dove?
Vabbè, sono un po' come quelli che da manager in carriera decidono di andare a fare i volontari in Cambogia... non giudicabile, sono pur sempre scelte.
Dico ok, è andata pure questa.
Vabbè ma tanto poi torna, voglio dire... non è che si trasferisce la'.

Insomma finiamo sta cena, io più ti guardo e più avrei voglia di saltarti addosso, letteralmente.
Rimontiamo sulla moto, torniamo dove ho lasciato l'auto.

Te sei appoggiato alla tua Shadow, sono di fronte a te, in piedi.
D'improvviso mi tiri a te e mi baci.
Ecco, il danno è fatto.... sai pure baciare bene!
Mi piace come mi prendi, come mi stringi, le tue mani sul mio viso.

E come mi guardi...
Ci appartiamo, flirtiamo, ci provochiamo... ma non si arriva al sesso, ci basta solo quell'intimità di baci e carezze.
Non penso di aver mai baciato tanto una persona.
E che qualcuno abbia mai desiderato così tanto baciarmi, in così poco tempo.

Ci si saluta, te dici che dovrai partire tra qualche giorno.
Beh dico, ok.
E' stato bello finchè è durato.... vedremo poi.

"Mandami qualche foto eh!! E fammi sapere come ti va lì, insomma, se riusciamo non perdiamoci di vista!"

E nei giorni successivi ricevo un messaggino ogni tanto, via mail...
Passano 3 mesi circa.
Ed in quei tre mesi qualcosa non mi quadra.
Sono gli orari, poi lui che si collega perfino da Skype, inizio ad avere seri dubbi che sia vero ciò che mi ha raccontato.
Ma non gli dico nulla, aspetto.

Mi arriva un sms

"Ciao sunetta! Sono tornato! Poi ti racconterò... se vuoi ci possiamo beccare stasera che devo passare vicino a dove abiti a portare una cosa ad un cliente!"

Dico io... è domenica, lui aveva detto d'essersi preso una aspettativa di 6 mesi dal lavoro, possibile che è già rientrato, ha già ripreso a lavorare e proprio di domenica fa gli straordinari?
Vabbè, dico ok, vediamoci per una birra.

"Allora le foto?? Com'è andata, dove stavi, che hai fatto?"

"Lascia perdere dai... esperienza da dimenticare... tu piuttosto, come stai?"

Dribbling perfetto.
Chiaccheriamo un po', finiamo la birra, usciamo che ho voglia di fumarmi una sigaretta...
Lui è un po' a disagio.

"Dì un po'... è tutta una palla sta storia di Dubai..."
"Cazzo, mi hai beccato!"

 Ci vuol mica uno studio... se due più due fa quattro, a casa mia era palese che fosse una palla.
Quello che non capisco è il "perchè" raccontarne una così grossa e poco credibile.

"E' che tu mi sei piaciuta subito e me la sono fatta sotto, ho visto che ti stavi avvicinando, anche io avrei voluto ma ho avuto paura, ho voluto staccarmi un po'."

Ok, ci sta.
Non me la sono presa per la palla in sè perchè tutto sommato lui ha ammesso subito la sua bugia.
Ci salutiamo, ci baciamo.

Il giorno dopo mi arriva una mail.

"Sai, mi sento una merda per la palla che ti ho raccontato e devo dirti anche un'altra cosa... in realtà io sto con Laura, stiamo insieme e siamo una famiglia."

"Ah. Quindi hai anche dei figli"

"Sì, ne ho 3."

Cazzo, 3.
Non uno, due... tre figli.

Ecco, ora sì un pochino mi girano i coglioni.
Però ti sei salvato in corner, perchè non hai aspettato che io mi infatuassi completamente di te per sferrarmi questo colpo così basso.

Dopo avermi raccontato la verità, nient'altro che la verità, in realtà nulla è cambiato tra di noi.
Se non fosse per il fatto che mi piace sul serio, ed ho sempre il dubbio di non riuscire a continuare a considerarlo soltanto un amico, un trombamico o quel che sia.
Io non riesco a sopportare situazioni in cui non sono corrisposta.
Le accetto di buon grado fintanto che riesco a farmela andare bene ma poi mi parte l'embolo e do' di testa.
E' inevitabile, son fatta così... sarò fatta male ma non riesco a cambiarmi il cervello.

Abbiamo passato dei bei momenti insieme, i giri in moto, quella gita a Novigrad in sella, abbiamo preso insieme il sole, ci siamo rotolati per terra su un lenzuolo, in mezzo ai filari di una vigna sul colle, sotto un cielo stellato e coi grilli che cantavano solo per noi...

Poi ho sentito io il bisogno di allontanarmi da te.
Sarà che l'estate rendeva tutto più frivolo, più facile, il tempo si passa all'aria aperta più facilmente senza necessità di voler trovare una stanza d'albergo od un posto appartato per combinare qualcosa in auto.
E poi ci voleva... un po' di distacco era d'obbligo a quel punto.
Potremmo accordarci... vederci solo d'estate, far finta che si tratta di una avventura estiva... per poi dimenticarsi l'inverno e ritrovarsi l'anno dopo.
Ecco, forse così potrei riuscire a viverla in modo più spensierato.

Intanto tanto hai fatto che ci siamo rivisti...
Una sera fredda, quattro chiacchere in un locale, un paio di birre... poi torniamo in auto, per scaldarci.
E senza dire nulla mi tiri a te come solo tu sai fare, e ci baciamo.
Io però mi trattengo, non è ancora tempo....

"Dai... ci sentiamo..." - ti dico

"Quando..." - è una parola sola, sospirata, ansimata quasi, vicino alla mia bocca.

Non puoi chiedermelo così, sono sensibile a certi toni, mi piaci, tanto e lo sai.
Non è ancora tempo, l'estate sta per arrivare... magari anticiperemo alla primavera, ma non ora, non adesso.

"Mi sei mancata sai, devo ammettere che un po' ti voglio bene"

Gli uomini cercano sempre ciò che non hanno.
E so benissimo che tu da me vuoi quello che ti manca, che non è il sesso in sè ma è sentirti desiderato, desiderabile.
Potrei dire "Scema tua moglie, non sa cosa si perde".

Ma quello che mi chiedo poi è se lui è la stessa persona che è quando sta con me, quando è con lei.
Non posso pensare d'essere io a cambiare l'essere di questi uomini, scontenti della vita che fanno, scontenti dei rapporti con le loro compagne... può essere mai possibile che siano sempre le donne a non capirli?

Una cosa gliela concedo però: a differenza di A. il Vespista non mi ricopre di "ti voglio bene" statici e di circostanza ma semplicemente di attenzioni fisiche, intime, e fa' nulla se poi desidererebbe dell'altro.
Sa di non potermi dare ciò che desidero e quindi non va oltre, si fa bastare quello che ci può essere.
Si sta bene quando siamo insieme, non ci sono particolari aspettative, tanto basta.
Sarà che di lui non mi sono mai innamorata, consapevole del fatto che sarebbe stato un altro gioco già perso in partenza.







sabato 2 marzo 2013

Da "Dirty GirL" - Il coraggio dell'audacia (ovvero come smettere di fare l'escort)

Tutto parte da questo articolo:

Dirty GirL: Il coraggio dell'audacia (ovvero COME SMETTERE DI ...


Posso riflettere su ciò che ho letto dicendo la mia.
Non mi piace mettere in bocca le cose agli altri.

Faccio la prostituta, e fin qui ci siamo tutti.
Ma l'idea di guardarmi allo specchio una mattina e dirmi "Ma che cazzo sto facendo??" non riesco a ricondurla a ciò che faccio.
So benissimo quello che sto facendo, ne sono ben consapevole, è una continua analisi di una miriade di pensieri, situazioni, parole.
E' stata una  scelta, sicuramente ragionata su poche basi inizialmente... non mi sono mai messa alla ricerca di qualcuna a cui chiedere

"Sai, vorrei tanto prostituirmi! Come devo fare? Puoi darmi qualche consiglio?"

Certo, posso aver cercato fonti, letto qualcosa... guardato annunci di altre... ma la decisione, e la realizzazione di questa cosa sono dipese solo e soltanto da me.
Quindi potrei svegliarmi una mattina e dire "Mi sono stufata", sarebbe più plausibile.

Io mi guardo allo specchio e se vedo quella ruga al centro della fronte... o se non vedo freschezza... può essere perchè ieri sera ho esagerato all'aperitivo con gli amici oppure perchè posso avere mille scadenze che mi tediano. O perchè mi sono svegliata con la luna storta di mio. O perchè Lui non si è degnato nemmeno di mandarmi un messaggio. O per altri mille motivi... ma non certo perchè mi prostituisco.

E non sono certo triste per quel che faccio.
Parlare di tristezza mi pare esagerato... io mi chiedo: se quello che hai fatto, non indago su "per quanto tempo" nè se hai lavorato "a tassametro" oppure no... se questa cosa ti ha fatta stare così male, ti sei persa gli anni migliori della tua vita, ti sei sentita privata della tua "innocenza, freschezza", ti son venute pure le rughe fuori... e presumibilmente non sapevi manco tu quello che stavi facendo se ti sei svegliata dicendoti "Ma che cazzo sto facendo"... Perchè non hai smesso prima?
Perchè non hai fermato prima questo declino?

"La forza dell'amore"... è per un uomo che dovrei trovare il "coraggio" di smettere di fare quel che faccio?
La MIA forza sta nel non dover dipendere da nessuno, perchè SO cosa vuol dire trovarsi in questa situazione.
Certo, se trovassi un altro lavoro, con uno stipendio medio, con un buon contratto, allora FORSE potrei pensare di smettere di prostituirmi.... non certo PER un uomo.
L'ho già fatto una volta per inesperienza e per paura di perdermi chissà cosa, proprio con un cliente che voleva redimermi e quasi sposarmi a sua detta, e l'ho presa nel didietro perbene, lo ricordo come fosse successo ieri.

Da quel che leggo si può presupporre che ha mollato il mestiere per rivendicare la sua dignità, la sua libertà, i suoi spazi.... sembra di leggere il diario di una ragazza dell'est che ha vissuto sotto protettore, costretta a fare qualcosa che in realtà le ha sempre fatto schifo.

Ho già parlato di dignità e se una donna prostituendosi PER SUA SCELTA sente lesa la sua dignità, forse ha sempre preso tutto molto sottogamba. Non ha valutato cosa fosse meglio per LEI, ha solo pensato ai facili e veloci guadagni, al "prendere tutto quello che passa" e non ha mai valutato il fatto che il controllo del cliente termina nel momento in cui ci si stringe la mano, nel momento in cui inizia un incontro, nel momento in cui ha scelto te per quel momento di svago o di sfogo.
Il suo controllo il cliente se lo riprende quando ci si saluta... per il semplice fatto che può decidere o meno di richiamarti tra un giorno, due, un mese, un anno oppure mai più.

Non mi sono mai sentita "dipendente" da un cliente nè penso che accadrà mai.
Conosco benissimo il limite di questi meccanismi e quindi mi approccio con ogni persona che incontro, che sia nuova o già conosciuta, come se fosse la prima e l'unica volta che lo vedrò.
Questo mi aiuta a non scadere in un qualcosa di noioso per lui... ed a non abituarmi troppo all'idea di poter "vincere facile" e sempre, soprattutto.
Non sto in ansia perchè un cliente visto due, tre, quattro volte non mi richiama dopo un mese, due, tre, sei.
Posso dispiacermi, certo, posso dire "Peccato, era un buon cliente" pensando anche oltre all'aspetto puramente economico, perchè ogni cliente è un UOMO, una persona.
Ma ognuno ha la sua vita e sono ben felice se questa persona ha trovato di meglio da fare, o se ha trovato qualcuno che riesce a dargli in modo sincero e vero quello che cercava con me in cambio di un corrispettivo per una recita ben riuscita... magari tornerà, magari no, non sto certo a farmene un cruccio.

E scrivendo questo post poi mi dico

"Beh, magari sto anche giudicando senza conoscere, proviamo un po' a leggere qualcosa, qua e la' dell'autrice, andiamo a ritroso."

Si scopre che ha iniziato a prostituirsi per una delusione d'amore.
Ammette lei stessa che non è stato tanto per i soldi, e questa cosa mi fa pensare, non poco.
E si legge anche di come una volta le capitò di un cliente somigliante a quello che l'ha delusa, di come lei si sia lasciata trasportare quasi come se stesse facendo l'amore con il fantasma di un qualcosa che è andato a rotoli ancor prima di cominciare, con una persona che manco ha mai conosciuto veramente a quanto pare...
E' questo, che lede la propria autostima, non il fatto di prostituirsi.

"Il coraggio dell'audacia".
Che sarebbe quello di riuscire a "dire no" anche se hai solo 5 euro in tasca e mille scadenze alle porte.
Questo diventa un gioco al massacro per chi non ha la fortuna di avere "altre" entrate che le permettono di non fare del meretricio la sua prima ed unica fonte di guadagno (come invece l'autrice pare avere visto che lo scrive più volte).
E perchè mai dovrei poi dire di no?
Per dimostrare che sono "coraggiosa"?
Dire di no vorrebbe dire dimostrare che so riprendermi la "mia vita" in mano?

Questo FA PARTE della mia vita, e quando cominciai l'avevo pure un lavoro, con uno stipendio medio, al quale ho rinunciato consapevolmente per motivazioni che non starò a spiegare ora, ad un passo da un contratto stabile e "per sempre".
Iniziai perchè ero stufa di passare 12 o più ore in ufficio, senza tornaconti al momento della busta paga, rinunciare perfino a comprarmi un paio di mutande, restando chiusa in casa perchè non c'erano i soldi per uscire, e ritrovandomi comunque in difficoltà ad un certo punto, quando le spese si accavallano, e cosa devi fare se i soldi comunque non bastano mai PUR AVENDOLO, UN LAVORO?
Iniziai per avere più libertà di vivere come volevo, potevo permettermelo essendo da sola e l'ho fatto.
Iniziai per non dover più chiedere soldi ai miei, o anzi essere libera di dire "No, grazie, non ne ho bisogno"... perchè io non ho mai chiesto se non quando ero proprio nella merda più assoluta.

Ed anche quando ebbi la mia delusione d'amore, crudele, spietata... e davvero lì mi ritrovai alla canna del gas...
Non fu nè per la delusione, nè per il pensiero di diventar ricca, nè per compensare affetti mancati, nè per tutte queste stronzate, che decisi di ricominciare.
Se prima fu una scelta dettata dal volersi togliere qualche sfizio e non doversi trovare con l'acqua alla gola sempre, poi fu per SOPRAVVIVENZA, che feci la scelta.

E certo, la tristezza in quel momento c'era, perchè c'era stata la delusione, le bugie, l'abbandono, e tutti i guai al seguito.
Se piansi non fu per il pensiero di

"Oddio, mi tocca rimettermi a fare la puttana"

Piansi perchè sapevo che da lì in avanti sicuramente qualcosa sarebbe cambiato, prima di tutto in me stessa verso gli uomini in generale. Difficile sarebbe stato ridare fiducia a qualcuno, ne sarebbe dovuta passare di acqua sotto i ponti.
Piansi perchè ci avevo creduto, in quella storia, ci avevo investito molto in tempo, sentimenti.
Il rimettermi a fare il "mestiere" fu ciò che mi permise di rialzarmi dalla buca nella quale mi son ritrovata e dire

"Ok, ora le cose devono cambiare."

E dato che non avevo nessuno a pararmi il culo, mi sono rimboccata le maniche, ho asciugato le lacrime ed ho ricominciato a fare quello che sapevo di essere già in grado di fare, senza che dovessi chiedere il permesso a nessuno, senza dover avere vincoli di subordinazione, avendo già qualche carta a mio favore perchè SAPEVO come muovermi.

Una cosa che mi sono sempre detta, perfino molto tempo prima di iniziare a farla, la prostituta, fu che mai e poi mai mi sarei venduta per poche decine di euro.
Che mai sarei scesa a compromessi, a patto che non fossero vantaggiosi.
Che mai l'avrei fatto "a tassametro".
Che non sarei mai stata quella che "prendo tutto quel che viene".
Che non mi sarei mai fatta trattare male da un uomo solo perchè mi pagava.
Che mai avrei fatto entrare un cliente a casa MIA, nel MIO letto, tra le MIE cose.

E così è stato, non mi sono discostata da ciò che ho sempre ritenuto fosse meglio PER ME.
Certo, non ho l'agenda piena di appuntamenti, ma mi va benissimo così.
IO decido per ME.

E se un domani deciderò di smettere, o per meglio dire mi sveglierò un giorno e mi accorgerò che non ho più necessità di fare la prostituta per arrivare a fine mese... semplicemente smetterò, o magari no, chi lo sa.
Ma non sputerei mai nel piatto in cui ho mangiato solo perchè devo far pensare agli altri che è un gesto "nobile", o che smettere è sinonimo di forza di una persona, o che significhi redimersi dai propri peccati.
Come se continuare a farlo fosse una debolezza d'animo, una cosa sbagliata a priori, una scelta che ti rovina inevitabilmente la vita.

Prendere decisioni affrettate, in momenti nei quali non siamo esattamente "stabili", porta sempre a pentimenti.
Tutto ciò che facciamo, e quello che ci torna indietro in termini di risvolti psicologici, dipende in via quasi del tutto esclusiva dal nostro modo di riconoscere i nostri limiti e le nostre capacità.
Bisognerebbe avere l'accortezza di guardarsi dentro ogni qualvolta si decide qualcosa per NOI stessi.