mercoledì 6 marzo 2013

I rapporti umani nell'era moderna

Quanto tempo sarà passato, da quando le prime chat hanno iniziato a cambiare i rapporti sociali?
Io sono giovane, posso dire che la prima volta che mi sono approcciata sarà stato all'incirca 15 anni fa, poco meno.
Prima ricordo che per conoscere un ragazzo che ti piaceva mandavi l'amica col bigliettino, a scuola od in un locale... i ragazzi se vedevano una carina in centro città si avvicinavano con la scusa della sigaretta, o di qualsiasi altra cosa...
C'erano sguardi, ammiccamenti, le compagnie dove alla fine il ragazzo che ti piaceva c'era sempre.
Era un impatto diretto, senza filtri, veniva come è ovvio sempre più la parte puramente fisica, di attrazione, che quella di conoscenza.
Mi piaci, vorrei conoscerti, fidanziamoci.
Io non sono mai stata brava nei rapporti interpersonali in realtà, ero timida, stavo sulle mie, ero poco sicura di me e per questo ero considerata sempre la sfigatella di turno.
Piacevo, a qualcuno piacevo anche, ma c'era sempre quella più sfrontata di me che mi passava sopra.
Sicuramente il cominciare a lavorare finita la scuola, i primi lavori in reception, centralini, a contatto con la gente, hanno aiutato molto nell'approccio con gli altri.
Ora ci si corteggia per chat, social network, sms... si vede una piccola foto, ed inizia lo scambio di messaggi.
Perlomeno, questo è ciò che vedo (e vivo direttamente od indirettamente) ogni giorno.
Serve molto meno coraggio a mandare un messaggino carino ad una sconosciuta, nascosti dietro una tastiera, che se quella stessa persona l'avessimo incrociata "dal vivo"... come ci saremmo comportati?
Il più delle volte non si fa nulla, certo poi c'è il più spigliato, quello che attacca bottone con chiunque... ma non per tutti è così.
Il punto è, sembra, che ormai quando si pensa a "conoscere nuova gente", l'unico mezzo che viene considerato è Internet.
E quindi annunci, social, chat, forse in pochi vanno ancora in discoteca con l'intenzione di rimorchiare.
E se lo fanno diventa un gesto meccanico spesso, che poi se ci ripensi il giorno dopo manco ti ricordi come si chiamava l'altro o che faccia avesse, visto così tra le luci intermittenti, la voce coperta da musica a tutto volume... no, nemmeno la discoteca è mai stata in realtà luogo di conoscenze particolari, almeno per me, che le volte che ci sono andata le conto sulle dita di una mano.
Io stessa ho avuto una storia anche importante con un ragazzo conosciuto in internet, tramite un mio vecchissimo blog (che non esiste più ed era ovviamente di ben diverso stampo).
Ci siamo parlati un po', poi complice la vicinanza ci siamo incontrati, una cena. una passeggiata sul Lago che fa sempre atmosfera, ci si è piaciuti ed è durata due anni.
E sono più le persone conosciute tramite internet di quelle conosciute "al di fuori".
Perchè forse molti, cambiando in questo modo radicale il loro stile di vita, hanno semplicemente perso un po' della predisposizione ai rapporti interpersonali "reali", diretti, limitati alla loro cerchia di conoscenze personali.
Se escono per andare nel locale, od a fare la spesa, in negozi, centri commerciali, in centro a passeggiare... non gli viene proprio, anche se vedono una persona che gli piace, di fargli un complimento, od un semplice sorriso... e se gli venisse è dall'altra parte che manca la "risposta".
Mi sono trovata in un paio di situazioni, davanti a due ragazzi particolarmente intraprendenti, una volta su un treno (anzi due a dire il vero ma simili) ed un'altra non ricordo, per strada forse...
Sul treno ero ferma ad una stazione intermedia e sale questo ragazzo che vendeva i panini, napoletano... (ecco, c'è anche da dire la ENORME differenza tra la gente del nord e quella del sud - i meridionali sono molto più aperti ai contatti)... mi fece un complimento carino, fu garbato, non invadente, non insistente... ed io rimasi comunque sulle mie, mi sentii quasi "attaccata", non gli diedi molta confidenza.
E nell'altro caso la persona mi fece sempre un complimento, sorridendomi... cosa che non mi aspettavo di certo (e forse fu anche quello) e lo guardai credo con uno sguardo come dire "Cazzo vuoi??".
In entrambi i casi pensai a quanto ero stata stupida a non ricambiare soprattutto nel secondo caso anche solo con un sorriso.
Oh, magari poi è solo da parte mia che c'è diffidenza eccessiva eh...
Fare quel che faccio ora non so se abbia cambiato del tutto il mio modo d'essere in questo senso ma sicuramente mi ha "sciolta" un pochino di più, non sto sempre a pensare se la persona che mi osserva o che si avvicina e mi saluta senza conoscermi, o mi fa un complimento... non sto a pensare sempre che debba volere a tutti i costi qualcosa da me.
Coi clienti è un'altra cosa, sai già perchè vengono con te, sai già cosa vogliono, c'è già una predisposizione ad un tipo di rapporto di questo genere.
E' con gli "altri", che tante volte mi ritrovo che proprio non ho voglia di dare nulla in quel momento, se l'approccio è eccessivamente sbrigativo o che tenta di andare "subito al sodo", mi chiudo a riccio e nei rapporti vis à vis allora so veramente centellinare quello che decido di concedere e quello che no.
Però ho imparato a nascondere, magari, questo fastidio.
Mi trinceo dietro ad un sorriso, ringrazio, ricambio il saluto e non faccio altro che non dare segnali di avvicinamento.
Mi fa strano in questo momento pensare che però, se tiro le fila di questi ultimi tempi, i rapporti umani più frequenti, intesi come la chiaccherata tranquilla senza che lui ti sbavi addosso o cerchi di allungare le mani... proprio per il piacere di scambiare opinioni, parole, pensieri, mi è capitato praticamente quasi esclusivamente solo con qualche cliente.
Ci ho provato, fino a qualche tempo fa, diciamo l'estate scorsa, a "conoscere" qualcuno... ovviamente tramite Internet (essendo anche neotrasferita non è che conosca chissà quanta gente), con risultati davvero deludenti.
Per lo più persone che non danno veramente nulla, apparentemente vuote, legate solo al fatto di doversi fare a tutti i costi una trombata con la prima che passa, non attenti ai segnali che la persona manda, pretenziosi, insistenti, in definitiva molto fastidiosi.
Qualcuno anche che finge di cercare amicizie ma chissà com'è poi ci provano sempre e subito.
E con le donne? Con le donne in verità non ho mai stretto particolari rapporti... non vado molto d'accordo col mio stesso sesso.
Vado di gran lunga più d'accordo con gli uomini (se non sono dei morti di figa).
Ho una sola amica donna, mi basta e m'avanza. Sono per il poco ma buono.
Poi per carità, nella vita non si sa mai.
E quindi... resto un po' una nostalgica di certi gesti che si sono persi.. di certe buone abitudini sociali, di certe scene carine anche da vedere...
Mi rivolgo ai Twitteriani, visto che è da qualche giorno che mi sono inserita con piacere... e lo preferisco di gran lunga a Facebook che mi ha sempre stancata subito.
Proviamo per un solo minuto a pensare a come sarebbe se il nostro Twitter fosse con chiunque troviamo dentro il supermercato, il centro commerciale, l'autolavaggio, l'ufficio, la parrucchiera, il meccanico...
Interagite ogni giorno, tantissime volte, con persone per lo più sconosciute penso, senza troppa difficoltà (e non penso che tutti voi possiate dirmi che succede lo stesso nella realtà).
Sicuramente in modo molto più silenzioso rispetto a quello che vi sto facendo immaginare io, è ovvio.
E' facile, per i più timidi, avendo un "filtro" che disinibisce molto.
Ma provate a pensare, come sarebbe secondo voi?
Che vi passa di fianco una persona particolare che "follovate" e vi "twitta" il suo pensiero, così, senza troppi indugi...
Io penso che ci sarebbe da ammazzarsi dalle risate allo stesso modo se non di più.
E si ridarebbe quel valore aggiunto ai rapporti.



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