martedì 18 dicembre 2012

Scelta di comodo?

Tanti pensano che fare questo sia una scelta di "comodo".
Che ci sono tante ragazze senza lavoro, che non è che tutte si mettono a prostituirsi (certo, una volta tanto chiamiamo le cose col loro nome), ed adesso parlerò in prima persona... del tipo...
Io non ho voglia di lavorare "seriamente", di "farmi il mazzo", alzarmi presto la mattina, seguire disposizioni altrui... ecc ecc. E' questo quel che si pensa?
Da che mi son diplomata ho sempre lavorato, mi sono sempre adattata, ho sempre sudato lo stipendio che portavo a casa. Certo, non ho mai fatto l'operaia nè mi sono mai spaccata le mani, questo lo devo probabilmente ad una buona dose di fortuna ed anche al pezzo di carta che mi son portata fuori dalle superiori, grazie al cielo. Avrei fatto anche l'operaia, lo farei anche ora, non è la fatica che mi spaventa.
Nè tantomeno il sacrificio. Sul lavoro ho sempre dato tutto, anche troppo. Difatti non ho mai avuto una crescita professionale particolare, la meritocrazia non esiste più da un bel pezzo a parte rarissimi casi.
Decidere di mettersi in vendita non è mai e per nessuno facile come sembra.
Nessuna lo fa solo per i soldi fini a sè stessi ma nemmeno solo perchè "gli piace".
Perlomeno nessuna di quelle che ha un minimo di amor proprio.
Quali sarebbero le motivazioni di "comodo" per fare questo "mestiere"?
Facili da trovare e da ammettere.
Ma non è tutto oro quel che luccica.

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