giovedì 7 febbraio 2013

Vorrei, non vorrei, ma se puoi...

Niente da fare con Te.
Ogni volta la stessa storia, le stesse storie, discussioni, parole lasciate al vento, riflessioni, pensieri, ma vaffanculo te e chi non ti ci manda... però ci ricasco sempre. A piè pari.
Ora sparisco, ti blocco il numero (solo per non vedere quando provi a chiamarmi ma tanto cogliona che sono andrei a controllare), ti blocco i messaggi... certo, poi MAGARI pensi che io sia stata vittima di qualche psicopatico, o che sono morta, o che ne so... e ti presenti sotto casa.
Quindi, tutta fatica sprecata.
Parlarne? Ancora?! Eh no, che palle.
Tanto non si arriva mai a nessuna conclusione... te rimani l'uomo impegnato che ho sempre saputo lo fossi, io continuo a rimanere la cretina di turno che pur essendosi scottata col fuoco già una volta, non c'è verso di imparare... che col fuoco non si scherza, che non sei più forte te, che ti bruci e bruciarsi sulle vesciche fa ancora più male.
Non mi servi, è questo che mi fa girare le palle... non mi servi materialmente perlomeno, è questo il punto.
E tu lo sai, che io comunque faccio la dura ma sotto sotto ho bisogno di qualcuno vicino... tutti abbiamo bisogno di qualcuno.
E sarà che forse io ho sempre dato, e do' comunque qualcosa di me, a chi mi chiama, a chi vuole per un'ora o due affittare una "fidanzatina", e non gli basta la scopata, non gli basta soddisfare le sue voglie, vuole quel qualcosa di più, vicinanza, contatto umano.... spesso mi chiedo se tutto sommato non fanno meno fatica le loft a cottimo, quelle che non danno niente a parte il proprio corpo, i propri anfratti, nemmeno un pensiero sfugge... muoviti, sbrigati, vieni, questo sì, questo no, ecco ora che sei venuto tanti saluti. E dieci minuti dopo "avanti un altro", e non è Bonolis, è un altro che manco gliene frega di come si chiama magari, che non hanno tempo nemmeno di mandarlo a farsi un bidet, che tanto mettiti il preservativo, subito, che ho fretta (ma prima pagami così ho una motivazione in più per mandarti fuori dalle palle)....
Ed io invece capita che provi tenerezza per un omone che benchè abbia un rapporto soddisfacente con la moglie, e giocano pure, trovano nuovi stimoli... cerca carezze, dialogo, cerca di conoscermi un pochino di più.... carezze, dialogo, è un mix di impegno che ci devo mettere ultimamente perchè quando è finito tutto, quando l'ormone (il suo) cala, quando ti dici "To', andata anche stavolta" con tanto di lode dell'avventore, pensi già a dover guardare il telefono che ha vibrato una, due, tre volte in borsetta, fare lo squillo di rito a chi ti ha cercata, riprendere l'auto, recuperare il documento dalla reception perchè eri di fretta prima e risalire in auto... Ed in tutto questo mettici il messaggino su Whatsapp che ho mandato a Te. Che ero ancora in stanza con lui, che si rivestiva. Che mi parlava anche... ma in quel momento sapevo che dovevo vedere Te, che forse mi avresti restituito parte di quello che perdo ogni volta che mi concedo più di quello che dovrei.
E sai che mi serve, lo so anche io che mi serve. Ma ammetterlo è pericoloso.
Certo... se non ci fossi la mia vita continuerebbe.... sicuramente sarei più cinica, diventerei meno sensibile, magari avrei molta più fretta anche io, e tutto diventerebbe molto più triste di quanto già non sia.
Però nemmeno si può continuare con tutto questo malcontento.
E se chiudessi qui?
Tu non faresti una piega, perlomeno non davanti a me.
E se ti dicessi che ho trovato un altro?
Idem con patate, anzi, faresti l'amicone, sono felice per te ecc ecc
E se ti dicessi "scegli, o me, o lei"?
Già fatto, girandoci intorno, insuccesso più totale. Ed è per questo che mi chiedo perchè sono ancora a correrti dietro.
E se rimanessimo solo amici?
Quando lo dico mi rispondi come se dicessi una stronzata alla quale non credo per niente... invece credimi, ci penso spesso. Perchè tanto te continui ad essere imprendibile, ed il gioco si sa, è bello se dura poco.
Ma che tanto... forse mi sto cercando di creare solo un piccolo mondo perfetto, è questo che vorrei forse.
Qualcosa di tranquillo, di "normale", di vivibile, di "familiare".
Che si sa, è sempre un concetto altamente incompatibile con il mestiere più vecchio del mondo.
Ergo, mi sto realmente solo vendendo illusioni.
Ed allora che si fa? Che si fa... devo usarti? Non sarei io. Devo evitarti? Potrebbe essere una soluzione ovvia e facile anche, forse.
La cosa utile sarebbe pensare che non è il momento nemmeno per me di desiderare cose che so di non poter avere in qualsiasi caso.
E tutto quanto si spegnerebbe in fretta, sarebbe come quando il cliente galante mi mette in mano la busta anonima, sbircio dentro, intasco, saluto con cortesia e sorriso, mi rivesto e me ne vado.
Cancellare i bei momenti perchè son quelli che spingono al desiderio di qualcosa d'altro... dirmi che vabè, tanto ci si diverte lo stesso anche a farsi una scopata ogni tanto, che tanto poi... il sesso diventa tutto uguale, si crea un velo di insensibilità, perchè è quando ci metti il cuore che lo prendi in quel posto... ed in quel posto evito accuratamente di prenderlo perfino per lavoro, perchè boh, sarà un volermi tenere qualcosa che sia solo mio, qualcosa di prezioso, da dare solo a chi può meritarselo, una sorta di semi-verginità mentale, di semi-pudore, di semi-paghil'extramagaricistoanche ma tanto poi nessuno è realmente interessato a quello... e chi lo è lo pretende senza sovraprezzo, inutilmente e senza risultato, ovviamente.
Forse dovremmo prenderci un po' di tempo per parlare. Ma parlare davvero, non di stronzate.
E forse dovremmo fare qualche passo indietro.
Sarebbe la prova del nove.

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