venerdì 22 febbraio 2013

L'uomo che non deve chiedere mai

Nell'era moderna di internet gli approcci UOMO-DONNA anzichè evolversi, svilupparsi, abbellirsi, sono ritornati quasi all'era paleolitica, all'era in cui l'uomo con la clava prendeva la prima che passava davanti al suo cammino per i capelli e se la trascinava nella grotta per fare non si sa bene cosa.
Diciamo che ora, l'uomo è leggermente più evoluto del barbaro sopra descritto... quantomeno non la prende per i capelli... e lascia passare almeno qualche minuto prima di sferrare il suo attacco.
Fino a prima della crisi, se eri fortunata, l'uomo ti invitava a cena, faceva il brillante e ti regalava una rosa di quelle che portano gli stranieri in giro, non si arrivava al caffè che già ti si era appiccicato addosso, ti prendeva la mano... manco vi foste conosciuti da un giorno, due, tre... no, al massimo qualche messaggio in chat, una telefonata di 10 minuti per mettersi d'accordo e via.
E più te cercavi di non dargli segnali di avvicinamento, più te restavi sulle tue, con tutti i segnali corporei che una persona può inviare... che so, tenere le braccia conserte? Dire che hai mal di testa? Ma lui no, ormai i neuroni stavano già migrando altrove, più giù... dove c'era la tovaglia e quindi non potevano vederti.

C'è stato un periodo, "post storia seria" (parliamo di almeno 8 anni fa), in cui mi son detta... "beh, ora mi diverto un po' io con gli uomini...".
Ma non immaginavo che sarebbe stata così comica l'esperienza.


Una volta mi capitò un caso limite.
Questo ragazzo cresciutello conosciuto in una chat uno, due giorni prima, scambiato qualche messaggino banale, mi invitò fuori, mi dissi "mah, perchè no, passiamo una serata diversa dal solito". Ci trovammo davanti al ristorante, parcheggiai, scesi, lui stava già lì. Mi avvicinai per salutarlo, stringergli la mano e dargli al massimo i tre bacetti di rito sulla guancia.
Invece mi ritrovai senza manco capire da dove fosse entrata, la sua lingua in bocca.
Gli dissi già un po' schifata che FORSE stava esagerando. Disse che era innamorato di me (ma de che???)
Tra parentesi non era manco il mio tipo.
E vabbè dissi, ormai son qui, almeno mangiamo qualcosa, MAGARI rinsavisce, sarà un calo di zuccheri.
Viene il pakistano di turno con le rose, ne prende una per me, io DETESTO certe cose... ma vabè, mi faccio venire una emiparesi e sorrido tirata ringraziando.
Finiamo di mangiare, usciamo, saliamo in auto. Lui dice che vuole portarmi a casa sua, qualche centinaio di km distante.

Ma che scherzi???
Ma nemmeno se mi paghi ci vengo con te... che poi devo essere costretta a sopportarti fintanto che ti decidi a riaccompagnarmi all'auto. E poi non mi interessi proprio, non mi piaci, non mi dici nulla al momento.
Gli dico "Vabè, facciamo 4 chiacchere in un posto tranquillo".

Mi dice poi, in un momento di elugubrazione sua personale che 

"No, se non vuoi venire da me non fa niente... ma non ti porto in motel, è squallido, tu meriti molto di più!".

Ma chi ci vuol venire??!!

Si ferma in un parcheggio appartato, e già mi stavo pentendo.
Io sempre più sulle mie.
E lui che  fa? Che fa??
Ci prova, spudoratamente, allunga le mani, mi si appiccica come un polipo e dice che vuol fare "ALL'AMMORE".... 

Scusa eh... a parte il fatto che manco mi piaci, ci conosciamo da due ore appena... mi hai detto che non mi avresti portata in motel perchè è squallido e "merito di più"... e poi cerchi di volermi trombare in macchina??!!

Liquidato, archiviato, il mio modus operandi in quel periodo era che una volta detto "Ciao, ci sentiamo!", sorridendogli garbatamente... in cuor mio sapevo perfettamente che avrei ignorato qualsiasi sua chiamata o messaggio per i successivi mille anni.




Un'altra volta mi capitò uno che volle fare DAVVERO il brillante...
Ero ancora in quel della Lombardia e questo tizio mi invitò a cena, sempre dopo i 4 messaggi in chat.


"In uno dei ristoranti più lussuosi di Milano, è praticamente dietro al Duomo, c'è anche il pianista che suona"

Sticazzi.
Questo deve proprio aver contato sul mio buon cuore in merito al "dopocena" perchè se no nessuna persona sana di mente inviterebbe una perfetta sconosciuta in un posto da 100 euro a testa con la vana speranza che poi la malcapitata gliela debba dare per forza...

A me certi posti però non piacciono per nulla, gente troppo snob, tanta puzza sotto al naso da sentirla aleggiare, il cameriere sempre dietro a versarti il vino.... no, è davvero troppo per me quand'è così...

Paga, usciamo, lui già si frega le mani... ha già deciso da sè che si andrà in motel per dare una "degna conclusione" ai suoi sacrifici.. ed io già so che invece la serata non proseguirà.
Perchè il tipo non mi convince, non mi ha dato nulla a pelle, non mi ha stimolata intellettualmente nella maniera più assoluta... insomma, non mi devo mica sentire in "colpa" se ha pagato 200 euro per uscire da quel posto che ci aveva riempito di più la bottiglia di vino di quello che ci avevano portato per cena... non mi devo mica sentire in "debito" e dover oltretutto ricambiare in "natura", figuriamoci.
Hai scelto tu il ristorante, hai fatto tutto tu.

E si è leggermente incazzato quando gli ho detto "Guarda, scusami ma non me la sento proprio, riaccompagnami all'auto per cortesia.".

Un uomo a quel punto non capisce, non ce la fa, a capire che non è una cena che convince una donna a dargliela.
Un uomo non capisce che una donna puoi pure portarla a mangiare un panino o ad una sagra di paese... ma se non è lui, l'uomo, che ci mette "del suo", che fa lavorare i neuroni nel cervello e non in altre zone del corpo... una donna non la conquisti comprandola.

In nessun caso.

E ne avrei ancora da raccontare...di molto più recenti (ed ora i conquistadores agiscono dopo un drink soltanto) e chissà quante donne ne avrebbero da raccontare... ma poi son tutte storie simili. Eppure la persona cambia, non dovrebbe essere così?
Diciamo che tra i diversi casi simili a questi ci sono state invece anche persone molto piacevoli, ed un rapporto importante è nato da un caso simile, sempre bruciato molto in fretta dalla passione, che fintanto che c'è stata... è durato.
Spesso mi son resa conto di aver valutato male, di aver trattato male persone che non lo meritavano, di aver lasciato persone che avrebbero potuto darmi un po' di serenità e stabilità...
Ma col senno di poi non mi pento delle scelte fatte, anche se queste han portato ad eventi più o meno spiacevoli, conseguenze dannose, pene dell'inferno e quant'altro.

Credo moltissimo nel mio istinto, cerco di seguirlo sempre perchè è quello che mi ha sempre salvata da fregature o che mi ha sempre comunque portata a risolvere delle situazioni, o quantomeno a superarle.
Credo molto anche nel destino ed ai treni che una volta passati non tornano più.
E se ritornano molto spesso è più un male, che un bene.



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